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Deciso peggioramento delle performance economiche del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk
Maersk Line ha chiuso i primi tre mesi del 2016 con un utile netto di 37 milioni di dollari (-95%) su ricavi per 4,97 miliardi di dollari (-20%)
4 maggio 2016
Il gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk ha chiuso il primo trimestre di quest'anno con un'accentuata flessione dei risultati economici. Il periodo è stato archiviato con un utile netto di 224 milioni di dollari, in calo del -86% rispetto a 1,57 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2015. I ricavi hanno registrato una notevole contrazione (-19%) essendo ammontati a 8,54 miliardi di dollari rispetto a 10,55 miliardi di dollari nel primo trimestre dello scorso anno. L'utile operativo è stato pari a 11 milioni di dollari, in diminuzione del -73%.
Alla riduzione del risultato economico netto trimestrale di gruppo ha contribuito il peggioramento delle performance nella quasi totalità dei core business di A.P. Møller-Mærsk, con l'eccezione della divisione Maersk Drilling, che fornisce principalmente servizi di perforazione alle compagnie petrolifere, che ha totalizzato un utile netto di 222 milioni di dollari (+32%), e della compagnia Maersk Tankers, che opera la flotta di navi petroliere e product tanker del gruppo, che ha registrato un utile netto di 48 milioni di dollari (+33%). Sono incorse in un risultato economico netto trimestrale di segno negativo la filiale Maersk Supply Services (-2 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 38 milioni nel primo trimestre 2015), che opera una flotta di oltre 60 mezzi navali a servizio dell'industria offshore, e la filiale Maersk Oil, che si occupa delle attività di estrazione nel settore del petrolio e del gas, che ha concluso il primo trimestre con una perdita netta di -29 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 208 milioni di dollari nei primi tre mesi dello scorso anno.
Maersk Line, la compagnia che opera i servizi di trasporto marittimo containerizzato del gruppo, ha riportato risultati nettamente inferiori rispetto al primo trimestre dello scorso anno avendo chiuso il periodo con un utile netto di 37 milioni di dollari, con una diminuzione del -95% rispetto a 714 milioni di dollari nei primi tre mesi del 2015. I ricavi sono calati del -20% a 4,97 miliardi di dollari ed EBITDA e EBIT si sono attestati rispettivamente a 486 milioni di dollari (-60%) e 16 milioni di dollari (-98%). Alla riduzione del volume d'affari ha contribuito principalmente la flessione dei noli, con un nolo medio per container da 40' (feu) che nei primi tre mesi del 2016 è risultato pari a 1.857 dollari, inferiore del -25,5% rispetto a 2.493 dollari nel primo trimestre dello scorso anno. I volumi containerizzati trasportati dalla flotta di Maersk Line sono invece aumentati del +7,0% essendo stati pari a quasi 2,4 milioni di feu. Da segnalare che il prezzo medio del fuel è risultato pressoché dimezzato rispetto allo scorso anno essendo stato pari a 178 dollari per tonnellata rispetto a 358 dollari nel primo trimestre del 2015. La compagnia ha reso noto che il costo unitario per container ha registrato un miglioramento del 16%, anche grazie alla diminuzione del costo del combustibile, essendo risultato pari a 2.060 dollari/feu rispetto a 2.449 dollari/feu nel primo trimestre del 2015.
Alla fine del primo trimestre di quest'anno la flotta di Maersk Line era costituita da 605 portacontainer per una capacità di stiva totale pari a 2.992.000 container da 20' (teu), con un incremento del +2,2% sul 31 marzo 2015. Le navi di proprietà sono 287 (capacità 1.848.000 teu) e le navi a noleggio 318 (1.144.000 teu).
Anche la filiale olandese APM Terminals, che gestisce i terminal portuali del gruppo, ha mostrato performance economiche in deciso calo rispetto allo scorso anno. L'azienda ha archiviato il primo trimestre del 2016 con un utile netto di 108 milioni di dollari su ricavi per 962 milioni di dollari, con diminuzioni rispettivamente del -43% e del -15% sul corrispondente periodo dello scorso anno. EBITDA ed EBIT sono stati pari a 164 milioni di dollari (-25%) e 123 milioni di dollari (-43%).
Nei primi tre mesi di quest'anno i terminal di APM Terminals hanno movimentato un traffico dei container pari a 8,7 milioni di teu, con un calo del -5% circa rispetto a 9,1 milioni di teu nello stesso periodo del 2015. La società ha precisato che la riduzione è stata effetto principalmente della cessazione delle proprie attività nei porti statunitensi di Charleston, Jacksonville e Houston a metà dello scorso anno e dalla cessione della partecipazione nella società terminalista Medcenter Container Terminal (MCT) del porto di Gioia Tauro avvenuta lo scorso agosto ( del 10 agosto 2015), effetto che è stato parzialmente compensato dall'acquisizione della spagnola Grup Marítim TCB completata lo scorso marzo ( del 9 marzo 2016).
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