Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
10:06 GMT+1
Gli operatori portuali spezzini tracciano un identikit del presidente della nuova Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale
La Spezia Port Service, l'obiettivo è di scongiurare in anticipo, se ve ne fosse la volontà, derive lottizzatorie/politiche
26 maggio 2016
In vista della prossima adozione delle nuove norme in materia portuale che dovrebbero istituire le Autorità di Sistema Portuale in sostituzione delle attuali Autorità Portuali, riducendone il numero, La Spezia Port Service, l'organismo costituito dalle associazioni degli agenti marittimi, degli spedizionieri e degli spedizionieri doganali spezzini, ha una sua idea dei requisiti di cui dovrebbe essere in possesso il presidente della nuova Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale che, secondo il progetto legislativo elaborato dal governo, avrebbe giurisdizione sui porti di La Spezia e di Marina di Carrara.
Per La Spezia Port Service, dovrebbe essere «un presidente che sia espressione dello spirito-La Spezia, che sia in grado di compattare istituzioni e operatori su un obiettivo comune, che conosca il porto e il settore, che sia autorevole ma al tempo stesso “coraggioso” a sufficienza per rilanciare il modello spezzino in una chiave di rapido sviluppo; un presidente che - secondo la società che rappresenta la comunità portuale spezzina - abbia anche la capacità e la conoscenza dei meccanismi amministrativi in modo da evitare lungaggini inutili e pretestuose e sappia distinguere la funzione pubblica di promozione e controllo da quella privata rappresentata dalle attività commerciali di impresa».
La riforma portuale pone la governance dei porti italiani esclusivamente nelle mani della politica, accentrando le leve del potere portuale in capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e gli operatori portuali spezzini hanno tracciato il loro identikit del presidente della nuova Autorità di Sistema Portuale con l'obiettivo preciso «di scongiurare in anticipo, se ve ne fosse la volontà, derive lottizzatorie/politiche che - ha sottolineato La Spezia Port Service - il porto, per le sue caratteristiche originali, per la sua storia di successo e per la sua capacità di cogliere in anticipo le trasformazioni dei mercati, non si può permettere».
Il commento di inforMARE
In sostanza, gli operatori portuali spezzini lanciano un appello al ministro affinché metta il porto ligure “in buone mani”. Evidentemente sono consapevoli che sia la legge sui porti attualmente in vigore sia ancor più quella in via di definizione consegnano alla sola politica la conduzione degli scali portuali nazionali allontanando definitivamente il modello di governance portuale italiano da quello nordeuropeo, preso negli ultimi decenni a modello in Italia da chi voleva ridurre il gap tra i porti nazionali e quelli del northern range europeo e ripudiato tout court dagli stessi non appena da semplici analizzatori delle criticità del sistema portuale nostrano sono stati chiamati a contribuire alla definizione di un nuovo modello di governance.
Noi di inforMARE riteniamo che, piuttosto che appellarsi al “buon cuore” del politico di turno, nei lunghi anni che sono stati necessari per definire una proposta legislativa che appare, oltre che di modesta portata, addirittura “antiquata”, le imprese e gli operatori italiani avrebbero dovuto pretendere ed ottenere l'introduzione di un differente modello di gestione della portualità. Ora è troppo tardi.
Forse un sistema “nato vecchio” è destinato presto a soccombere alle sfide della modernità. È auspicabile che nel frattempo non danneggi ulteriormente l'esausto sistema economico nazionale.
Bruno Bellio
La rappresentanza della community portuale ha evidenziato che, «se si porrà in tempi tutti da valutare il problema di un avvicendamento al vertice dell'Autorità Portuale e quindi di una nomina per l'Autorità di sistema, la qualità della scelta e i criteri che a questa scelta presiederanno, diventano strategicamente determinanti per il futuro del porto. Se l'integrazione di Marina di Carrara non sembra suscitare particolari preoccupazioni - ha osservato La Spezia Port Service - i nodi che il nuovo presidente sarà chiamato a sciogliere a La Spezia sono molteplici e tutti determinanti. Il porto è chiamato a ridefinire la sua mission strategica nei container, ma anche a fissare le linee guida per il suo sviluppo in altri settori, come quello delle rinfuse, dei ferries/autostrade del mare, delle crociere e della nautica da diporto».
«Il porto - ha rilevato ancora La Spezia Port service - dovrà compiere scelte precise e coraggiose per quanto attiene temi come le riparazioni navali, l'utilizzo coordinato con le altre istituzioni degli spazi retro-portuali (in primis Santo Stefano Magra), le connessioni e le alleanze logistiche.
Il nuovo presidente dovrà quindi aver ben chiara davanti agli occhi la situazione di un porto che è sulla linea del fronte della competizione internazionale e che ha sempre vinto le sue battaglie giocando in anticipo, non cavalcando bensì determinando il cambiamento. Difficilmente anche un tecnico e (ancora meno un burocrate o un politico a caccia di poltrone) che fosse “paracadutato” su La Spezia, potrebbe prendere in mano questa macchina complessa. Macchina che richiede uno sforzo coeso di tutte le componenti del porto per la realizzazione di un numero limitato, ma essenziale di obiettivi e quindi la firma di un nuovo patto sul e per il porto».
«L'attuale stagnazione dei traffici dopo anni e anni di crescita, anche quando porti concorrenti erano in crisi - ha concluso La Spezia Port Service - conferma che i tempi per una scelta sono stretti. Sappiamo che fretta e qualità delle decisioni spesso non si conciliano. Crediamo tuttavia che sia dovere preciso della Community mettersi a disposizione del ministro, del governo e della Regione Liguria, per una consultazione anche informale che sia utile per tutti, governo in primis, ad assumere decisioni di cui non pentirsi».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore