- La Commissione Europea ha accolto, come atteso, gli impegni di trasparenza dei noli offerti da 14 primarie compagnie di navigazione del settore del trasporto marittimo containerizzato adottando oggi una decisione che rende giuridicamente vincolanti tali impegni, che sono volti ad aumentare la trasparenza dei noli e a ridurre la probabilità di un coordinamento delle tariffe e sui quali lo scorso febbraio la Commissione aveva invitato le parti interessate a presentare osservazioni ( del 16 febbraio 2016). Bruxelles, dopo una serie di ispezioni a sorpresa presso gli uffici delle compagnie di navigazione, nel novembre 2013 aveva avviato un'indagine per appurare l'eventuale costituzione di cartelli e pratiche commerciali restrittive in violazione delle norme europee sulla concorrenza ( del 17 maggio 2011 e 22 novembre 2013).
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- Gli impegni sono stati presentati dalla danese Maersk Line, dalla francese CMA CGM, dalle cinesi COSCO Container Lines (COSCON) e Orient Overseas Container Line (OOCL), dalla taiwanese Evergreen Line, dalle tedesche Hamburg Süd e Hapag-Lloyd, dalle sudcoreane Hanjin Shipping e Hyundai Merchant Marine (HMM), dall'elvetica Mediterranean Shipping Company (MSC), dalle giapponesi Mitsui O.S.K. Lines (MOL) e Nippon Yusen Kaisha (NYK), dall'emiratina United Arab Shipping Company (UASC) e dall'israeliana ZIM. L'indagine aveva coinvolto anche il vettore cinese China Shipping Container Lines (CSCL) che però, a seguito della fusione delle attività della capogruppo China Shipping con quelle della connazionale COSCO, ha mutato il proprio core business dal trasporto di linea al noleggio della flotta di portacontainer, navi che ora CSCL noleggia alla consorella COSCON.
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- Gli impegni assunti dalle compagnie di navigazione, che a seguito della consultazione con gli operatori del mercato la Commissione Europee ritiene rispondano alle preoccupazioni per una possibile distorsione della concorrenza, prevedono la cessazione della pubblicazione e comunicazione dei General Rate Increase (GRI), annunci con cui vengono resi noti aumenti tariffari generalizzati che consistono nell'indicazione del solo importo della variazione tariffaria. Inoltre le compagnie, per far sì che i futuri annunci sulle tariffe siano utili ai clienti, si sono impegnate a comunicare cifre che includano almeno cinque componenti principali della tariffa totale, ovvero rata di nolo base, importo per la variazione del prezzo del combustibile (Bunker Adjustment Factor - BAF), oneri per i controlli di sicurezza (SEC/ISPS), costi per la movimentazione dei container nei terminal portuali (Terminal Handling Charges - THC) e soprannoli per i periodi di alta stagione (Peak Season Surcharge - PSS). Tali comunicazioni tariffarie saranno vincolanti per le compagnie di navigazione come prezzi massimi per il periodo di validità annunciato (le compagnie avranno comunque la possibilità di praticare noli inferiori ai massimali) e dovranno essere diffuse non più di 31 giorni prima della loro entrata in vigore.
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- Questi impegni, che la Commissione Europea ha assunto come giuridicamente vincolanti per le compagnie di navigazione per un periodo di tre anni a partire dal 7 dicembre 2016, non si applicheranno alle comunicazioni con clienti che hanno già stipulato un accordo di convenzione relativo ai noli per la rotta oggetto della comunicazione e alle comunicazioni effettuate nel corso di trattative bilaterali o a comunicazioni specifiche per le esigenze di specifici clienti.
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- «Il trasporto marittimo containerizzato - ha commentato Margrethe Vestager, commissario europeo alla Concorrenza - è la modalità di gran lunga più utilizzata per il trasporto via mare da e per l'Europa di merci non alla rinfusa. Servizi di trasporto competitivi sono essenziali per le aziende europee e per l'economia europea nel suo complesso. Con gli impegni proposti dai 14 vettori, le tariffe di questi servizi saranno più trasparenti e la concorrenza aumenterà».
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- Intanto l'associazione degli armatori europei ECSA (European Community Shipownsers' Associations) ha manifestato forte preoccupazione per la crescita del protezionismo nel commercio mondiale, come confermato - ha ricordato l'associazione - da un recente studio condotto dal dipartimento del commercio della Commissione Europea che fornisce una panoramica delle tendenze protezionistiche e delle principali barriere commerciali in alcuni dei principali partner economici dell'UE. In particolare - ha precisato l'associazione - lo studio evidenzia che 200 nuove misure protezionistiche sono state adottate nelle 31 nazioni monitorate, mentre nello stesso tempo non era stata rimossa quasi alcuna misura protezionistica che ostacola il commercio.
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- «Si tratta - ha evidenziato il segretario generale dell'ECSA, Patrick Verhoeven - di una tendenza preoccupante per lo shipping, che è il vettore degli scambi commerciali internazionali. Qualsiasi ostacolo al commercio internazionale ha un impatto negativo diretto sul nostro settore. Chiediamo pertanto alla Commissione Europea di sviluppare una forte agenda marittima esterna dell'Unione Europea nell'ambito del prossimo pacchetto sul trasporto marittimo nel 2017. Tale programma - ha spiegato Verhoeven - dovrebbe comprendere accordi di libero scambio così come dialoghi marittimi strutturati e bilaterali con i principali Paesi terzi».
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- Inoltre gli armatori europei confidano che le trattative di libero scambio in corso e concluse, come CETA, TTIP, TiSA e l'accordo di libero scambio UE-Giappone, saranno accelerate e ratificate non appena possibile. L'ECSA ha rilevato che questi accordi hanno dimostrato la loro validità nel creare un ambiente migliore e più stabile per le compagnie di navigazione e per gli altri partner economici, in quando - ha specificato l'associazione - creano maggiori opportunità in termini di commercio, di crescita e di posti di lavoro sia per l'UE che per i Paesi terzi interessati.
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