- Ieri, nel corso della serata conviviale del The International Propeller Club Port of Trieste incentrata sulla nuova legge sui porti, si è levato un coro di apprezzamento per la rivisitazione della legge 84/94 portata a termine nelle scorse settimane dal governo. In particolare, Zeno D'Agostino, attuale commissario straordinario dell'Autorità Portuale di Trieste, che nei giorni scorsi è stato proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti alla presidenza della nuova Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che ha giurisdizione sul porto di Trieste, proposta che - come prevede la nuova legge - ha già avuto il parere d'intesa di Debora Serracchiani, presidente delle Regione Friuli Venezia Giulia, ha evidenziato che, con la nuova normativa lo Stato centrale «si riappropria di un ruolo di coordinamento delle infrastrutture nazionali. In passato - ha rilevato - è mancata la pianificazione con elementi ridondanti e lacune».
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- Il professor Sergio Bologna, presidente di Aiom (Agenzia Imprenditoriale Operatori Marittimi) Trieste, ha definito «giustissima l'idea di coordinare tutti i porti. Tutti i porti - ha specificato riferendosi alla situazione precedente - volevano ingrandirsi nei terminal container e portavano avanti la propria politica a Bruxelles».
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- Marco Spinedi, che ha collaborato con il governo nella redazione del Piano Nazionale della Logistica e dei Trasporti, ha sottolineato che il primo passaggio fondamentale della riforma sarà quello di dire dei “no”, posto che - ha precisato - serviranno «severità, innovazione e capacità di resistenza alle pressioni, nonché responsabilità sui risultati».
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- «È auspicabile - ha osservato in chiusura il presidente del Propeller Club di Trieste, Fabrizio Zerbini - che questa riforma metta termine agli investimenti pubblici “a pioggia” nell’Italia dei troppi porti, selezionando le esigenze effettivamente necessarie e debitamente supportate da investimenti privati a comprova della loro necessità e richiesta del mercato. La riforma della legge 84/94 - ha aggiunto - è un’iniziativa positiva e senz'altro migliorabile, ma almeno ha fatto uscire il settore da un immobilismo che durava da ben 22 anni ed ormai insostenibile anche in considerazione dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel mondo dello shipping, dei trasporti e dei porti».
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