- La genovese Amico & Co, società specializzata nelle attività di riparazione e ristrutturazione di yacht di grandi dimensioni, ha presentato oggi un progetto con cui l'azienda intende promuovere il consolidamento e l'espansione del comparto dell'industria e dei servizi generati dai maxi yacht e, invitando la città a cogliere la sfida, ha chiesto alle istituzioni di aprire subito un tavolo di confronto per valutare il progetto.
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- È un piano che la società cantieristica espone in un momento chiave per il futuro dell'area del porto di Genova in cui opera, denominata comunemente delle Riparazioni Navali. L'Autorità Portuale di Genova è attualmente commissariata e affidata alla guida dell'ammiraglio Giovanni Pettorino. L'ente portuale è in via di trasformazione dovendo a breve trasformarsi in Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, istituzione a cui faranno capo i porti di Genova e Savona - Vado Ligure e che sarà presieduta da Paolo Emilio Signorini, carica a cui è stato designato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con la successiva intesa espressa dal presidente della Regione Liguria.
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- Da tempo l'area delle Riparazioni Navali è in attesa di una sistemazione, se non definitiva, almeno stabile. Da anni ormai si susseguono progetti per variare il suo assetto o per trasferirla a pezzi o in blocco. L'ultimo è il Blueprint presentato nel settembre 2015 da Renzo Piano e adottato unanimemente dalle istituzioni locali, inclusa l'Autorità Portuale di Genova allora sotto la presidenza di Luigi Merlo. L'architetto ha progettato di sistemare il settore della cantieristica navale posto nell'area orientale del porto su un'isola, così come Renzo Piano aveva proposto nel precedente progetto chiamato Affresco, realizzando un canale-urbano per separare l'area delle Riparazioni Navali dalla città, o meglio dalle alte Mura di Malapaga che attualmente in quella zona fungono da confine tra il territorio urbano e quello portuale assieme alla Strada Sopraelevata posta a metà altezza tra l'area portuale e quella cittadina, arteria viaria di cui ancora non si conosce il futuro (verrà demolita, abbassata al livello del mare o lasciata inalterata?).
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- Il progetto Blueprint, così com'è stato adottato, parrebbe essere stato “imposto” agli operatori portuali non essendo passato al vaglio né del Comitato Portuale né di altri organi in cui i rappresentanti delle imprese avrebbero potuto quantomeno presentare osservazioni o sollevare obiezioni.
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- Da parte sua Amico & Co si è affrettata a precisare che le proprie proposte sono «ampiamente compatibili e complementari con le molteplici funzioni connesse a questo ambito territoriale: le linee di indirizzo del Blueprint (intese a rivitalizzare il quartiere fieristico); le manifestazioni espositive (Salone Nautico in primis); la nuova Torre Piloti; la nautica minore».
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- L'azienda cantieristica ha spiegato le motivazioni che hanno indotto a presentare il progetto: il primato di Amico & Co - ha specificato la società «oggi è messo a serio rischio dalla rapida evoluzione dei competitor francesi e spagnoli: attorno ad essi - ha rilevato Amico & Co - sono andati via via sviluppandosi, con il forte appoggio delle amministrazioni locali, veri e propri distretti dedicati, in grado di offrire alla flotta dei maxi yacht non solo infrastrutture cantieristiche all'avanguardia, ma anche facilities di ormeggio attrattive e una molteplicità di servizi accessori, creando così le condizioni per favorirne il radicamento in quei territori. Trasformare questo rischio in un'opportunità di sviluppo per Genova e la Liguria - ha precisato l'azienda - questa è la motivazione che ha spinto Amico & Co a elaborare un nuovo e ambizioso progetto, chiedendo su di esso l'attenzione degli organi di governo del territorio».
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- Amico & Co ha chiarito che il suo è «un progetto di forte e tempestivo adeguamento infrastrutturale, finalizzato a completare e ulteriormente qualificare sia l'offerta di ormeggi e servizi connessi, sia la capacità produttiva delle attività cantieristiche» ed ha sottolineato che, «senza preclusioni di alcun genere e con spirito costruttivo, si attende dalle istituzioni un'opera di regia per assicurare lo sviluppo coordinato e sinergico delle diverse funzioni e per individuare gli strumenti e le possibili soluzioni adottabili a questo scopo (ivi compreso il tema degli ulteriori investimenti necessari per la parte nord della darsena nautica che, insieme a quelli di Amico, ne completino una riqualificazione attesa ormai da troppi anni)».
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- Illustrando il progetto, l'azienda ha spiegato che per le aree delle Riparazioni Navali, relativamente alle quali - ha ricordato - «è già in fase avanzata la procedura avviata da Autorità Portuale per la definitiva assegnazione a quattro società del comparto - tra le quali Amico & Co - di circa 10.000 metri quadri di aree che serviranno per il riassetto delle rispettive attività», Amico & Co ha specificato che «ad esito del procedimento, l'investimento previsto su tali aree sarà a regime di circa 31,1 milioni di euro: 2,5 milioni saranno realizzati dai cantieri minori, mentre 28,6 milioni saranno realizzati da Amico & Co e comprenderanno sia opere a mare e consolidamenti infrastrutturali (per 8,6 milioni), sia impianti tecnologici di cantiere (per 20 milioni) tra cui un impianto di alaggio per mega yacht».
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- Il progetto di Amico & Co include anche altre aree che ricadono negli ambiti di progettazione definiti dal Blueprint. Per le aree all'interno della darsena nautica - ha precisato l'azienda cantieristica - «è prevista l'infrastrutturazione della porzione Sud della darsena, per la creazione di ormeggi destinati a maxi e mega yacht fino a 100 metri di lunghezza, con un investimento di circa 3,9 milioni di euro: elettrificazione delle banchine fino a 4 MW di potenza, a tutela della qualità ambientale del sito; realizzazione delle banchine mancanti e di un piccolo fabbricato destinato ai servizi primari per la marina (cabine elettriche, uffici, punto di ristoro); creazione di una passerella sopraelevata pedonale lungo l'opera di difesa a mare, che renderà fruibile il sito da parte della città».
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- Il progetto di Amico & Co tocca anche l'area fieristica, di cui il Blueprint prevede la riorganizzazione, e specificamente il «piano terra del padiglione B, con banchina e specchio acqueo prospicienti. La destinazione prevista - ha spiegato l'azienda - è riservata ad attività collaterali di carattere non industriale, collegate sia alla cantieristica che allo stazionamento degli yacht. L'assetto logistico sarà configurato in modo da lasciare spazio agli eventi espositivi durante il loro svolgimento, consentendo al tempo stesso di mettere a reddito strutture non altrimenti utilizzate al di fuori di tali eventi».
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- Se le istituzioni locali non hanno dato la possibilità alle imprese del porto di dire la loro sul Blueprint, relativamente alla tempistica di realizzazione del suo progetto Amico & Co non sembra intenzionata a concedere tempo alle istituzioni per riflettere sulla proposta. L'azienda ha informato che il suo progetto può essere realizzato in «circa due anni, con avvio a inizio 2017 e completamento circa a metà del 2018».
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- Ad ogni buon conto Amico & Co ha riconosciuto ed ha ammesso di essere «ben consapevole» che la realizzazione del progetto «necessariamente dipende da una valutazione e condivisione trasversale del suo valore strategico da parte delle istituzioni», istituzioni che - secondo l'azienda - devono avere il ruolo di «assuntori di decisioni aventi ricadute pubbliche per lo sviluppo, l'imprenditorialità e il lavoro, al di fuori e al di sopra possibili antagonismi o mancanze di dialogo, per consentire il superamento dell'immobilismo di questi anni».
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- Alle istituzioni Amico & Co ha quindi chiesto «la tempestiva apertura di un tavolo di confronto, al fine di verificare se e con quale tipo di regia e supporto le istituzioni stesse siano disponibili a prendere in considerazione il progetto ed, eventualmente, approfondirne i contenuti e individuarne idonee procedure di realizzazione».
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