- Nei giorni scorsi a Shanghai si è tenuto il meeting fondativo della “Global Shipping Think Tank Alliance”, organismo promosso dallo Shanghai International Shipping Institute (SISI), con il supporto del Waterborne Transport Bureau del Ministero cinese dei Trasporti, e costituito da primari istituti internazionali di ricerca che si occupano di trasporto marittimo e portualità. La nuova alleanza ha lo scopo di costituire una piattaforma di scambi e di cooperazione tra gruppi di esperti di diverse nazioni per promuovere lo sviluppo del settore marittimo-portuale, di dibattere i trend economici dei settori collegati al mare e di fornire supporto decisionale.
-
- I primi membri della Global Shipping Think Tank Alliance sono 13 organizzazioni di nove nazioni, ovvero Cina, Corea del Sud, Germania, Giappone, Hong Kong, Singapore, Svezia, USA e Italia, quest'ultima rappresentata dall'istituto di ricerca Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM).
-
- Particolare attenzione sarà rivolta allo sviluppo di analisi inerenti l'iniziativa della Cina denominata “Via della Seta” (nota anche come OBOR One Belt One Road), un ingente piano di investimenti infrastrutturali che il Paese intende realizzare per rafforzare le relazioni commerciali lungo la via marittima fino al Mediterraneo. Il piano ammonta a oltre 1.000 miliardi di dollari per la realizzazione/potenziamento di infrastrutture portuali, stradali, ferroviarie, aeroportuali.
-
- In occasione della firma dell'accordo, l'italiana SRM ha partecipato con uno speech sull'economia marittima nel Mediterraneo all'International Port e Shipping Development organizzata dal SISI, uno degli eventi dell'Estremo Oriente più importanti in materia, con la presenza di delegazioni estere oltre a una numerosa platea.
-
- «Per noi - ha sottolineato il direttore generale di SRM, Massimo Deandreis - questa partnership con il SISI e con i più prestigiosi centri di ricerca al mondo specializzati sulla Maritime Economy è un riconoscimento importante ma anche l'opportunità di approfondire dal di dentro e in una chiave sempre più internazionale lo studio delle dinamiche economiche che riguardano il commercio marittimo mondiale e che sempre più interessano i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Questa collaborazione ci consentirà anche di fare un focus sulla Cina e sulla cosiddetta “Via della Seta” per monitorare i crescenti investimenti che operatori cinesi stanno facendo in porti e infrastrutture del Mediterraneo e anche in Italia».
|