- Oggi a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stata sottoscritta l'Intesa Quadro per il rilancio del porto di Gioia Tauro. Spiegando i contenuti dell'accordo, il ministro Graziano Delrio ha specificato che «il porto è oggetto di un ambizioso ed indifferibile progetto di riconversione industriale, funzionale e produttiva, messo in campo dal governo per offrire una risposta strutturale alla crisi globale del settore trasbordo. Oltre alle tradizionali attività di transhipment, infatti - ha rilevato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - vanno sviluppati settori nuovi e a tale obiettivo si sta lavorando attraverso la realizzazione del gateway ferroviario, l'istituzione della ZES, il progetto del bacino di carenaggio».
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- «Si sono conclusi - ha proseguito Delrio - interventi di dragaggio attesi da anni e che fanno oggi di Gioia Tauro l'unico scalo del Mediterraneo in grado di ospitare fino a quattro navi madri. Si sta lavorando per accelerare le operazioni di controllo sulla merce, grazie alla partnership con l'Agenzia delle Dogane che ha previsto l'istituzione di una vera e propria task force dedicata, e si stanno sostenendo iniziative di diversificazione dei traffici. Sono complessivamente in corso investimenti per 150 milioni di euro, così come previsto nell'Accordo di Programma Quadro firmato a Palazzo Chigi un anno fa».
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- Relativamente all'occupazione nel porto calabrese, ricordando che recentemente il governo, con il decreto legge n. 243 del 29 dicembre 2016 recante “Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno”, ha previsto che, per sostenere l'occupazione ed accompagnare i processi di riconversione industriale delle infrastrutture portuali in quei porti nei quali almeno l'80% del traffico containerizzato avviene in modalità transhipment, ovvero con il trasbordo da una nave madre ad un'altra nave madre o ad una nave feeder, possa essere istituita in via eccezionale e temporanea (al massimo per 36 mesi) una Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale nella quale confluiscano i lavoratori in esubero delle imprese terminaliste (ex articolo 18 della legge 84/94), Delrio ha evidenziato che «l'Agenzia per la somministrazione, la riqualificazione e la ricollocazione del personale posto in esubero da MCT (l'impresa terminalista che gestisce il container terminal di Gioia Tauro, ndr), che in prospettiva e come già previsto per legge si trasformerà poi in soggetto art. 17 come operante in tutti gli altri porti di Italia, ha rappresentato la risposta del governo alla prima e più importante richiesta giunta dal sindacato: neanche un posto di lavoro vada perduto, né ora né in futuro».
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- «Attorno a questo sforzo - ha concluso il ministro - si sono ritrovati governo, Regione Calabria, Autorità di Sistema Portuale, azienda, Cgil, Cisl, Uil, Ugl in rappresentanza di circa l'80% dei lavoratori dello scalo. Ad essi va il mio più forte apprezzamento per una scelta coraggiosa e lungimirante che potrà garantire al porto un futuro di crescita, sviluppo e legalità».
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- Commentando la sottoscrizione dell'accordo, il segretario nazionale dell'Ugl Mare, Pasquale Mennella, ha sottolineato che «l'intesa raggiunta in queste ore al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è una vera e propria boccata d'ossigeno, dopo un anno di estenuante trattativa, per il porto di Gioia Tauro e per il futuro dei suoi lavoratori, soprattutto per i 380 che rischiavano il licenziamento senza una concreta opportunità di reinserimento». In particolare, Mennella ha evidenziato tre passaggi dell'intesa ritenuti fondamentali: «in tempi stretti - ha rilevato - sarà costituita l'Agenzia per il lavoro del porto Gioia Tauro che assorbirà e ricollocherà, per un minimo di tre anni, i 380 esuberi della MCT; tale operazione congiunta all'istituzione della Zona Economica Speciale (ZES) e alla realizzazione del mega bacino di carenaggio. Ciò consentirà un riequilibrio economico della MCT, la ricollocazione dei 380 esuberi e la realizzazione di un mega bacino dedicato alle grandi navi. Tutto questo apporterà sicuramente vantaggi economici e sociali con una conseguente e importante ricaduta occupazionale per lo scalo».
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