- . Lo ha annunciato venerdì il premier Mariano Rajoy che,specificando che la misura sarà inclusa nella legge finanziaria di quest'anno, ha sottolineato l'importanza dei porti nazionali attraverso cui passa il 60% delle esportazioni e il 75% delle importazioni spagnole e che danno lavoro a 275mila persone e contribuiscono a generare oltre il 2% del prodotto interno lordo nazionale.
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- Il primo ministro ha reso noto che nel 2017 i porti spagnoli hanno movimentato 545 milioni di tonnellate di merci (nel 2016 il traffico è stato di 509 milioni di tonnellate), cifra doppia rispetto a quella registrata nel 1992, ed ha evidenziato che il questi 25 anni è raddoppiato anche il numero di passeggeri che è salito da 15 a 34 milioni, di cui più di nove milioni di crocieristi.
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- L'annuncio è stato accolto con favore dall'ANESCO, l'associazione dei terminalisti portuali spagnoli, che ha sottolineato come la misura, che è in linea con la proposta formulata dalla stessa associazione, avrà effetti positivi sul settore portuale. Tuttavia l'ANESCO ha chiesto che, assieme a tale misura, venga attuata una revisione dei canoni di concessione dei beni del demanio portuale, con una riduzione dell'importo che - secondo l'associazione - avrebbe un ulteriore impatto positivo sull'economia spagnola. L'ANESCO ha specificato di aver già proposto all'agenzia governativa Puertos del Estado di fissare al 4% l'aliquota fiscale applicabile alla base imponibile della tassa di occupazione per le attività portuali, aliquota che attualmente è del 5,5%.
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