- È fondamentale che le istituzioni nazionali e lombarde sostengano il grande sforzo che il porto di Genova sta facendo dopo il crollo del viadotto autostradale Ponte Morandi dello scorso 14 agosto. È questo l'appello scaturito dall'incontro conviviale del The International Propeller Club Port of Milan che si è tenuto ieri sul tema “La situazione di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. Un confronto sulle strategie e le azioni a tutela della competitività del primo porto italiano”.
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- Introducendo la serata, a cui hanno partecipato circa 50 soci in rappresentanza del mondo delle spedizioni e della logistica milanese e lombarda, il presidente del Propeller Club, Riccardo Fuochi, ha spiegato che l'incontro è stato organizzato «per ribadire che Milano vuole essere solidale con la comunità portuale genovese. Ci faremo promotori - ha precisato - di attività di sensibilizzazione costanti sulla situazione dello scalo di Genova, auspicando che le azioni necessarie per la tutela dello porto vengano realizzate celermente. Speriamo, inoltre, che da questa tragedia possa nascere un nuovo approccio e ragionare in modo strategico sulle misure a favore dell'intera portualità e delle infrastrutture italiane, la competizione è infatti molto serrata e all'estero si realizzano opere importanti in tempi rapidi che consentono ai nostri concorrenti di sottrarre quote di traffico al nostro Paese».
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- «Uno degli aspetti più importanti in questo momento - ha sottolineato nel suo intervento Alessandro Pitto, presidente di Spediporto, l'associazione degli spedizionieri genovesi - è fare arrivare informazioni chiare e corrette sul reale stato della situazione a Genova. Non vi è dubbio che la situazione sia complessa, resa al momento ancora più critica dalla momentanea impossibilità di utilizzare la Ferrovia sommergibile (la linea ferroviaria che collega la stazione di Sampierdarena Smistamento con il bacino portuale di Sampierdarena, ndr), ma qualcosa, si vede, si sta concretizzando. Oggi verrà inaugurata la nuova strada del Papa che è certamente contributo ad ottimizzare il flusso camionistico da e per il bacino di Sampierdarena; verrà poco dopo inaugurata la strada 30 giugno che consentirà ai veicoli pesanti di arrivare da Sampierdarena a Bolzaneto tagliando molta strada. In ultimo la ferrovia dovrebbe essere recuperata in 20 giorni dopo il dissequestro. Piccoli segnali - ha osservato Pitto - di una città che non si arrende, ma guarda avanti con determinazione. A Voltri l'operatività è a pieno ritmo e a Sampierdarena riprenderà a breve. Certo i disagi non mancheranno ma possiamo superarli mettendo tutti il giusto impegno».
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- Alberto Banchero, presidente di Assagenti, l'associazione degli agenti marittimi genovesi, ha ricordato che «la Lombardia e il Piemonte dipendono rispettivamente per il 65% e l'84% delle loro importazioni ed esportazioni dai porti di Genova. La congestione della città - ha evidenziato - è un problema italiano, Nord Italiano se vogliamo essere più precisi. Il solo concorrente dei nostri bacini oggi sono i porti del Northern range. Perdere traffici a favore di questa area significa perdere entrate di Iva (4,4 miliardi all'anno) e competitività a livello di sistema industria: l'Italia è la seconda area manifatturiera in Europa dopo la Germania. La logistica tedesca favorirà sempre la propria manifattura a discapito di quella italiana. Siamo - ha proseguito Banchero - in una situazione di oggettiva difficoltà ma se le istituzioni locali e nazionali saranno in grado a brevissimo di darci tempi certi sulla rimessa in funzione della viabilità e della ferrovia, come già sta succedendo almeno dal lato ferroviario, saremo in grado di rassicurare il mercato dando alle aziende la possibilità di pianificare la loro logistica. Se si può pianificare, si può scongiurare la perdita di competitività».
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- Il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, ha manifestato l'auspicio «che accanto alle già positive misure previste dal “Decreto Genova” (la destinazione del 3% dell'Iva prodotta dal porto di Genova, una zona logistica semplificata che comprende tutti gli interporti serviti da Genova e lo sviluppo di sistemi informatici a supporto delle procedure portuali) possano essere previste azioni a sostegno delle categorie più penalizzate, in primis l'autotrasporto, e per la realizzazione dell'ultimo miglio».
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- «Per noi operatori lombardi - ha concordato Betti Schiavoni, presidente di Alsea, l'associazione lombarda degli spedizionieri e autotrasportatori - è importante quanto sostenuto dai colleghi genovesi e cioè che a livello politico nazionale e locale arrivino risposte chiare e tempistiche sicure. Ad oggi non abbiamo rilevato disservizi o disagi e non posso che confermare come il porto di Genova sia vitale per le merci italiane. Dobbiamo essere coesi e uniti per far capire alle istituzioni nazionali ma anche lombarde l'importanza di misure speciali per lo scalo.
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- Anche Roberto Alberti, presidente Fedespedi, la federazione nazionale degli spedizionieri italiani, ha rivolto «un grande plauso alla comunità genovese per la compattezza dimostrata nell'affrontare la situazione ed apportare misure di emergenza per garantire l'operatività del porto. Ora - ha aggiunto - è fondamentale evitare aumenti di costi sulle merce che metterebbero in difficoltà l'intera economia italiana».
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