- Nei giorni scorsi la comunità portuale di Trieste e Monfalcone ha presentato agli operatori economici della Stiria le opportunità offerte dal sistema logistico della regione Friuli Venezia Giulia durante un .
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- Sottolineando che la Stira rappresenta un importantissimo mercato naturale per i porti giuliani, ma anche il territorio dove più acuta si scatena la concorrenza con altri porti europei, e che pur non essendo mai mancato un significativo apporto di traffici da quest'area geografica esso è stato per molti anni dovuto all'attività commerciale autonoma degli spedizionieri e dei terminalisti, dal momento che una promozione comune del sistema non è stata recentemente organizzata, il presidente degli spedizionieri triestini, Stefano Visintin, ha spiegato che in occasione del meeting a Graz si è ripartiti «da quelle che i clienti austriaci considerano come debolezze del sistema triestino, al quale peraltro sono legati da più di 600 anni di storia comune, in particolare la carenza di aree portuali, la frammentazione della catena logistica, la lentezza burocratica e la scarsa produttività del lavoro».
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- Visintin ha evidenziato che le presentazioni dei terminal portuali e retroportuali da parte dei principali terminalisti triestini hanno dato una visione completamente diversa del sistema portuale giuliano, dove gli investimenti non vengono solo annunciati, ma vengono realizzati e dove la pluralità degli operatori della catena logistica garantisce competitività, nell'armonizzazione voluta e realizzata dalla riforma amministrativa della portualità italiana. Il tutto sotto la guida ed il controllo di un'Autorità di Sistema Portuale con una visione di ampio respiro, capace di rilanciare il particolare regime del porto franco, istituito 300 anni fa dall'imperatore asburgico Carlo VI ma a lungo depresso dal governo italiano, attenta alle criticità create dal gigantismo navale sia alle imprese terminaliste che ai lavoratori portuali.
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- «Abbiamo voluto spiegare ai nostri clienti stiriani - ha precisato Visintin - che a Trieste troveranno sempre più flessibilità ed efficienza, in un ambiente nuovamente dinamico ed in crescita, grazie alle economie derivanti dalla messa in rete di tutte le strutture portuali, retroportuali e ferroviarie, che considerate singolarmente non esprimevano tutto il loro potenziale. Il Cargo Center Graz, con il quale esiste ora un servizio shuttle ferroviario, può essere in questo quadro un hub intermodale rilevantissimo per il porto di Trieste proprio nel cuore di una delle regioni austriache più produttive».
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