Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
14:44 GMT+1
L'industria armatoriale mondiale lancia un allarme per l'escalation della guerra dei dazi
ICS, ASA ed ECSA presentano due position paper presso la WTO
14 maggio 2019
La guerra dei dazi in corso tra USA e Cina, con l'escalation della lotta tariffaria tra le due nazioni cardine dell'economia mondiale, sta seriamente allarmando gli armatori di tutto il mondo. Una delegazione dell'International Chamber of Shipping (ICS), dell'Asian Shipowners' Association (ASA) e dell'European Community Shipowners' Associations (ECSA) ha manifestato presso World Trade Organization (WTO) la preoccupazione del settore per le recenti misure protezionistiche in due position paper che sono stati presentati all'Organizzazione Mondiale del Commercio, nei quali l'industria armatoriale mondiale ricorda di essere «impegnata a fondo per la salvaguardia e la promozione delle politiche e dei principi del libero commercio in tutto il mondo».
Nei due documenti ICS, ASA ed ECSA evidenziano che dal 2017 le misure commerciali restrittive sulle importazioni sono aumentate di ben sette volte, con 137 nuove norme restrittive istituite tra il 2017 e il 2018, e che ciò rappresenta un ulteriore costo pari a 588,3 miliardi di dollari per gli scambi commerciali globali.
«Non è un caso - ha sottolineato il vice segretario generale dell'ICS, Simon Bennett, in occasione della presentazione odierna dei due documenti alla WTO - che la considerevole crescita dell'economia globale e quindi della domanda di servizi marittimi rilevata negli ultimi 25 anni siano seguite alla costituzione della WTO nel 1995. Attualmente il commercio marittimo mondiale è di oltre dieci miliardi di tonnellate di merci all'anno, ma - ha osservato Bennett - l'efficienza del settore marittimo dipende da un sistema commerciale basato su regole. Ciò richiede la negoziazione e l'adesione agli accordi commerciali multilaterali sotto l'egida della WTO. Recentemente questa storia di successo è stata oggetto di critiche e di minacce ingiustificate da parte di alcuni governi, tra cui quello gli Stati Uniti, che hanno minato il ruolo della WTO come regolatore del commercio internazionale. Non ci sono vincitori - ha concluso il vice segretario generale dell'International Chamber of Shipping - quando si aumentano unilateralmente le tariffe, ragione per cui il posto migliore per affrontare le controversie è in seno alla WTO».
Il direttore delle politiche marittime e commerciali dell'associazione armatoriale europea ECSA, Lieselot Marinus, ha precisato che gli armatori sono preoccupati anche per l'aumento di misure protezionistiche specifiche per il settore del trasporto marittimo, in particolare per la limitazione di quote di trasporti, misure in base alle quali - ha spiegato - «il trasporto di carichi internazionali viene riservato a navi di bandiera nazionale, minando la concorrenza leale e la parità di condizioni a livello globale».
Il segretario generale dell'ASA, Ang Chin Eng, ha rivolto un'esortazione ai governi: «l'industria mondiale dello shipping - ha dichiarato - chiede alla comunità mondiale e agli Stati membri della WTO di continuare a sostenere la WTO e le sue varie funzioni, che aiutano a governare e a mantenere efficiente lo svolgersi degli scambi commerciali mondiali nell'interesse di tutte le nazioni».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore