- Alessandro Laghezza, presidente e amministratore delegato del gruppo Laghezza, è stato eletto all'unanimità presidente della Sezione Logistica di Confindustria La Spezia, con il sostegno di tutte le componenti della comunità portuale, ossia terminal, agenti, spedizionieri, doganalisti e operatori logistici.
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- «La Sezione Logistica di Confindustria La Spezia, che sono stato chiamato a presiedere - ha dichiarato Laghezza - ha la particolarità di essere un vero e proprio laboratorio nazionale e quindi è il luogo giusto per sviluppare iniziative comuni rivolte alla competitività e alla crescita del nostro porto, trovando il giusto equilibrio fra le diverse categorie di operatori, promuovendone sinergia e crescita nel rispetto dei ruoli. Il tutto in un momento storico fondamentale per il porto di La Spezia, impegnato in un piano di investimenti nel settore container e crociere che ne cambierà completamente il volto nei prossimi cinque anni e che deve essere governato in costante dialogo con istituzioni pubbliche e soggetti privati coinvolti, per garantirne tempistiche ed efficienza. Una sfida importante, alla quale anche Confindustria La Spezia darà il suo contributo».
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- In occasione della nomina Laghezza ha tracciato un quadro del settore della logistica, comparto - ha rilevato che «ha subito e sta subendo in questi anni profonde trasformazioni, che ne stanno modificando radicalmente la struttura. Gigantismo navale e guerra dei noli - ha spiegato il neo presidente della Sezione Logistica dell'associazione degli industriali spezzini - hanno portato a una rapida concentrazione dei vettori marittimi mondiali, che ormai sono, nel settore del trasporto container, meno di dieci, raggruppati in tre conference che si dividono la quasi totalità del traffico e condizionano di fatto il mercato. A questa concentrazione si affianca un processo di costante integrazione verticale, che vede i vettori marittimi scendere a terra, acquisire e partecipare come primo obiettivo al terminal per poi andare progressivamente ad appropriarsi di altri anelli a valore aggiunto della catena logistica, a cominciare da trasportatori e forwarders, oppure a creare nuove iniziative commerciali anche rivolte direttamente alla merce, con l'offerta di servizi door to door».
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- «A ciò - ha proseguito Laghezza - si aggiungono fenomeni di natura transazionale come la Belt and Road Iniziative, che prevede il coinvolgimento diretto di uno Stato in tutta la catena logistica e l'entrata del mercato logistico dei colossi dell'e-commerce, come Amazon ed Alibaba, elementi questi destinati a incidere profondamente sulla struttura del settore. In questo scenario, nel quale anche gli stessi international global forwarders si aggregano per ridurre i costi e aumentare il proprio peso contrattuale nei confronti dei vettori marittimi, loro fornitori e allo stesso tempo concorrenti, e internalizzano funzioni tipicamente affidate a soggetti specializzati, come le operazioni doganali. Sono - ha concluso Laghezza - gli operatori indipendenti, siano essi terminal che piccoli spedizionieri, agenti o trasportatori, a essere a rischio se non rilanciano la sfida puntando su professionalità, innovazione e aggregazione».
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