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CLECAT, ETA, ESC, ETF e FEPORT manifestano profonda delusione per la proroga del Regolamento UE di esenzione per le compagnie di navigazione containerizzate
Le cinque organizzazioni respingono nuovamente la tesi secondo cui la norma avrebbe generato benefici per gli utenti
26 marzo 2020
Le organizzazioni CLECAT, ETA, ESC, ETF e FEPORT, associazioni che rappresentano spedizionieri, società di rimorchio, società portuali, terminalisti e lavoratori portuali d'Europa, hanno inviato oggi una lettera alla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, per esprimere la loro profonda disapprovazione per la decisione della Commissione di prorogare di altri quattro anni il Regolamento di esenzione per categoria (BER) per i consorzi marittimi containerizzati senza apportarvi alcuna modifica ( del 24 marzo 2020).
Nella lettera hanno lamentato che la Direzione Generale della Concorrenza ha respinto la reiterata richiesta delle cinque organizzazioni affinché la Commissione Europea prolungasse la validità del Regolamento solo di un anno al fine - hanno specificato - di consentire una revisione approfondita, equa e più equilibrata, tenendo conto di altre fonti di dati rispetto a quelle fornite dai rappresentanti del settore del trasporto marittimo di linea.
Se dalla sua valutazione dell'efficacia ed equità del Regolamento la Commissione Europea ha desunto che negli ultimi anni i clienti delle compagnie di navigazione containerizzate che fanno parte di consorzi hanno beneficiato dell'applicazione di questo Regolamento, CLECAT, ETA, ESC, ETF e FEPORT hanno ribattuto che durante il processo di revisione del Regolamento avviato dalla Commissione alla fine del 2018 «le nostre organizzazioni e così come i rapporti indipendenti da parte dell'International Transport Forum hanno dimostrato con chiarezza che i benefici del Regolamento per i clienti non sono stati conseguiti e che ci sono stati persino comportamenti illeciti da parte dei vettori nei confronti dei loro prestatori di servizi».
«Abbiamo sottolineato - prosegue la lettera - che alla luce degli importanti cambiamenti avvenuti nel mercato negli ultimi cinque anni, in considerazione del consolidamento, dell'integrazione verticale e della digitalizzazione, è stato importante salvaguardare gli interessi della logistica e delle catene di approvvigionamento dell'UE e le buone condizioni di lavoro per i loro dipendenti. Abbiamo ripetutamente dichiarato ai servizi della DG Concorrenza che l'attuale quadro giuridico per i consorzi di trasporto marittimo di linea è diventato obsoleto, dato che la maggior parte dei vettori opera in alleanze e che la concentrazione del mercato è in aumento».
«In un'analisi giuridica inviata alla Direzione della Concorrenza - hanno ricordato CLECAT, ETA, ESC, ETF e FEPORT - abbiamo messo in evidenza vizi e carenze giuridiche del documento di lavoro pubblicato nel dicembre 2019 ( del 10 febbraio 2020, ndr). Si riferiscono a molti aspetti: dati mancanti, ipotesi unilaterali sugli incrementi di efficienza senza tener conto di parametri non legati alle tariffe, mancanza di una corretta definizione dei mercati geografici rilevanti per valutare le quote di mercato delle compagnie dell'UE e dei Paesi terzi. È interessante notare - hanno osservato nella lettera - che nel suo documento di lavoro la stessa DG Concorrenza ha riconosciuto la mancanza di dati e ha tuttavia proposto di estendere il regolamento di esenzione per categoria senza alcuna modifica del testo».
«Con nostra grande sorpresa e delusione - hanno denunciato CLECAT, ETA, ESC, ETF e FEPORT - nessuno di questi argomenti è stato preso in considerazione dalla Direzione della Concorrenza e non abbiamo mai avuto l'opportunità di incontrare il commissario Vestager per esprimere le preoccupazioni dei nostri associati».
Inoltre CLECAT, ETA, ESC, ETF e FEPORT hanno rilevato che nella comunicazione di martedì con cui la Commissione Europea ha annunciato la propria decisione di prolungare la validità del Regolamento per altri quattro anni «la Direzione della Concorrenza sembra essere ancora meno rigorosa nei confronti delle compagnie marittime di linea. Invece di imporre che una parte equa dei benefici generati dalle efficienze derivanti dagli accordi dei consorzi sia effettivamente trasferita agli utenti dei servizi di trasporto marittimo - hanno osservato le cinque organizzazioni - la DG Concorrenza ora ritiene che i benefici “possano” eventualmente essere trasferiti ai clienti in termini di una migliore copertura dei porti e di servizi migliori. Ciò - hanno sottolineato - è particolarmente ingiusto nei confronti dei clienti e mette seriamente in discussione la metodologia utilizzata dalla Direzione della Concorrenza».
Inoltre la lettera evidenzia che «il ruolo delle catene di approvvigionamento dell'UE si è rivelato essenziale in queste ultime settimane nel quadro della crisi Covid-19. Rileviamo con rammarico - hanno scritto CLECAT, ETA, ESC, ETF e FEPORT - che questo ruolo non è stato realmente apprezzato durante il processo di revisione del BER per i consorzi».
CLECAT, ETA, ESC, ETF e FEPORT hanno spiegato che con la lettera hanno voluto avvisare la Commissione Europea «delle imminenti conseguenze negative di un atto legislativo che non è stato oggetto di una valutazione adeguata e che probabilmente avrà effetti dannosi su molte aziende e sui lavoratori della logistica e delle catene di approvvigionamento dell'Unione Europea, tra cui il settore del trasporto marittimo. Il nostro settore - hanno rimarcato nuovamente - sta ora facendo tutti gli sforzi possibili per garantire che le catene di approvvigionamento in Europa funzionino bene e che sia garantita la libera circolazione delle merci. Riteniamo - hanno sottolineato - che il Covid-19 rappresenti una difficile prova per l'UE e crediamo fermamente che sia fondamentale che i responsabili politici adottino ragionevoli atti legislativi che tutelino gli interessi della maggior parte dei settori dell'UE. Non è questo il caso del BER per i consorzi».
CLECAT, ETA, ESC, ETF e FEPORT hanno concluso manifestando l'auspicio che, una volta che la crisi per il Covid-19 sarà superata, avranno l'opportunità di avviare un nuovo dialogo con la Commissione Europea su questo tema.
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