- Domani la Capitaneria di Porto di Genova commemorerà il naufragio della London Valour, nel suo cinquantesimo anniversario, issando la bandiera della Marina Mercantile britannica sui pennoni antistanti la propria sede. La celebrazione avverrà nonostante l'emergenza epidemiologica da Covid-19, che non ha permesso la realizzazione degli eventi programmati alla presenza di alcuni dei protagonisti di quella sciagura e delle autorità locali.
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- Il 9 aprile 1970 la nave della compagnia della London & Overseas Freighters era all'ancora appena fuori del porto di Genova, al di là della diga Duca di Galliera, quando, nel primo pomeriggio, con il vento passato rapidamente da 28 a 45 nodi, le condizioni meteomarine peggiorarono bruscamente. Quattro delle cinque navi in rada in quel momento riuscirono a prendere il largo, ma la London Valour, non riuscendo ad avviare le macchine, iniziò a scarrocciare pericolosamente verso la diga. Urtandovi contro la nave si spezzò in due, riversando in mare il combustibile che avvolse i naufraghi caduti in acqua rendendo ancora più difficoltoso il loro recupero.
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- Malgrado il mare in burrasca, le unità della Capitaneria di Porto, dei piloti, della Guardia di Finanza, degli ormeggiatori e dei rimorchiatori intervennero senza alcuna esitazione. L'intervento dei soccorritori, tra cui il mezzo navale CP233 della Capitaneria di Porto al comando di Giuseppe Telmon, il pilota Aldo Baffo della pilotina Teti con i loro equipaggi e l'elicottero del capitano dei Vigili del Fuoco Rinaldo Enrico, nonostante la difficoltà della situazione consentì di trarre in salvo 38 persone, ma il tragico bilancio fu di 20 morti e 14 feriti.
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