- Oggi nel porto di Gioia Tauro è arrivata la MSC Sixin, la nuova portacontainer del gruppo Mediterranean Shipping Company (MSC) che - con una capacità di carico di 23.656 teu - è la più grande portacontainer mai approdata sia al terminal dello scalo calabrese che nell'intero circuito portuale italiano. La nave è lunga 399,7 metri, larga 61,0 m,etri ed ha una portata lorda di 224.983 tonnellate.
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- La MSC Sixin tornerà a Gioia Tauro il prossimo 5 giugno per poi fare ritorno dopo 60 giorni e così di seguito con cadenza regolare.
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- In occasione della cerimonia odierna di maiden call della nave il commissario straordinario dell'Autorità Portuale, Andrea Agostinelli, ha sottolineato che il rilancio del porto calabrese «è, nei fatti, è rappresentato da quella nave portacontenitori, la Sixin, che appartiene ad una classe di 11 navi dell'armatore MSC, le più grandi, le più capienti del mondo, nella capacità di trasporto dei containers, potendone stivare fino a 23.600. Ne sono arrivate - ha specificato Agostinelli - 79 negli ultimi 12 mesi. Questa è l'ultima e la più grande in assoluto! Per la prima volta in un porto della Repubblica. E non sono stati accosti occasionali. Noi - ha evidenziato - rappresentiamo una call di linee intercontinentali».
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- Menzionando nel suo discorso coloro che hanno creduto nel rilancio del porto, Agostinelli ha espresso un ringraziamento alla Terminal Investment Limited (TIL) del gruppo armatoriale MSC, che oggi è a capo del Medcenter Container Terminal (MCT), il terminal per contenitori del porto di Gioia Tauro: in particolare Agostinelli ha espresso gratitudine al terminalista/armatore «per averci creduto ed aver investito somme ingentissime nei piazzali, nelle infrastrutture, nei mezzi meccanici e da ultimo - ha specificato - nella messa a norma sanitaria di un terminal immenso dove ogni giorno lavorano più di 1.000 portuali, senza chiedere un solo giorno di cassa integrazione. La sinergia fra terminalista e Autorità Portuale, e i comuni investimenti - ha spiegato - hanno consentito in pochi mesi il raggiungimento di risultati visibili ad occhio nudo, sinergia che si era venuta esaurendo, fino a mancare totalmente nelle precedenti esperienze di governance del porto».
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