- Le tonnellate di anidride carbonica emesse ogni anno nelle aree portuali amministrate dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale sono 241.867, di cui 217.159 tonnellate nel solo porto di Livorno, 15.208 tonnellate nel porto di Piombino e 9.286 tonnellate nei porti dell'Isola d'Elba di Portoferraio, Riomarina e Cavo. Lo ha reso noto l'AdSP nel corso di un evento on-line tenuto martedì per presentare le strategie ambientali ed energetiche dell'ente portuale e illustrare il proprio Documento di Pianificazione Energetica e Ambientale (DEASP) che ha l'obiettivo di individuare nel miglioramento ambientale ed energetico uno dei fattori di competitività dei porti.
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- Nel porto di Livorno l'87,9% delle emissioni di CO2 è prodotto dal traffico navale, il 10% dalle attività a terra e il 2,1% dal traffico terrestre. Relativamente alla ripartizione delle emissioni per settore, il 78,6% è prodotto nel comparto commerciale del traffico delle merci, il 13,3% nel settore dei passeggeri, il 7,4% dai servizi portuali e lo 0,7% dalle istituzioni. Per quanto riguarda lo svolgimento delle attività di movimento merci a terra, il gasolio è ancora il vettore energetico più utilizzato.
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- «Alla luce della fotografia attuale delle emissioni di CO2 dei porti - ha spiegato il dirigente dell'AdSP responsabile del DEASP, Claudio Vanni - è possibile adesso sia prevedere obiettivi di riduzione delle emissioni conformi agli obiettivi nazionali, monitorandone l'andamento nel tempo, sia individuare obiettivi specifici per ogni porto del sistema, definendo azioni infrastrutturali e misure di incentivazione mirate a migliorare la gestione energetico-ambientale delle attività».
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- Nell'ottica di un miglioramento delle prestazioni ambientali dei porti toscani l'AdSP sta valutando le possibilità di potenziare il consumo dell'energia elettrica, utilizzando eventualmente una generazione di energia locale da fonti rinnovabili. L'impegno dell'ente è quindi adesso nella realizzazione di approfondimenti e studi di fattibilità per realizzare l'adeguamento delle reti elettriche portuali alle esigenze di consumo futuro, soprattutto a Piombino e Livorno, e valutare la possibilità di fornire energia elettrica ai traghetti che stazionano di notte e Portoferraio. Le infrastrutture elettriche così ripensate potrebbero consentire di sfruttare anche innovative modalità gestionali recentemente introdotte dalle normative europee e nazionali, come ad esempio i consorzi di acquisto, i sistemi di distribuzione chiusi e le comunità energetiche. «Non inventiamo niente di nuovo - ha specificato Vanni - quello che vogliamo fare in ambito portuale è consentire l'approvvigionamento di elettricità a basso costo e pulita, prodotta cioè da fonti rinnovabili».
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