- In coincidenza con le celebrazioni dei venticinque anni dalla propria istituzione, la Federazione del Mare ha pubblicato la sesta edizione del Rapporto sull'economia del mare, presentata a dicembre 2019 presso il Cnel, che ancora una volta pone in risalto il ruolo strategico dell'economia marittima italiana ai fini dello sviluppo di tutto il Paese.
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- Il nuovo rapporto, disponibile all'indirizzo http://www.federazionedelmare.it/pubblicazioni-della-federazione/pubblicazioni-della-federazione/149-virapporto-sull-economia-del-mare, è stato realizzato sempre assieme alla Fondazione Censis e include anche analisi ampliate all'Europa e al Mediterraneo condotte a cura di Cogea e di SRM (Centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo).
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- Il sesto rapporto sull'economia del mare, oltre ad evidenziare che il valore prodotto dall'economia del mare e la sua importanza socio-economica sono fattori indispensabili per lo sviluppo del Paese, conferma lo sviluppo e i successi raggiunti, indicando anche le sfide che si devono affrontare sia in Europa che nel Mediterraneo, in una fase storica particolarmente delicata come è quella attuale.
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- Sottolineando che l'impatto delle attività legate al mare va ben oltre gli aspetti più strettamente legati alla loro dimensione logistica e tocca direttamente l'intero apparato produttivo nazionale, agricolo e industriale nazionale, il presidente della Federazione del Mare, Mario Mattioli, ha osservato che, «proprio perché il nostro sistema marittimo è vincente, sarebbe bene assicurargli una sede politico-amministrativa adeguata. L'auspicio della Federazione - ha spiegato Mattioli - è quindi che anche in Italia, accanto al rafforzamento dell'attenzione dedicata al mare, si giunga all'istituzione di un'unità amministrativa specifica con poteri di coordinamento, in modo che una catena di comando ben integrata porti ad una maggior efficacia nell'adozione e nell'attuazione delle decisioni in campo marittimo (tra queste in primis una semplificazione burocratica) e sia in grado di farlo in tempi conformi agli standard europei e internazionali caratteristici di questo mondo».
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