- Interferry, l'associazione internazionale delle compagnie di navigazione che operano flotte di traghetti, ha avviato un'indagine tra i propri associati che si prevede verrà completata entro fine anno e che è incentrata sull'efficienza energetica delle navi, indagine che ha lo scopo di assicurare che i traghetti attualmente in servizio possano conformarsi alle prime misure sulle emissioni di gas a effetto serra concordate in linea di principio nella riunione della scorsa settimana del Comitato per la protezione dell'ambiente marino (MEPC) dell'International Maritime Organization (IMO), che si prevede verranno definitivamente approvate nella prossima riunione del MEPC che si svolgerà il prossimo giugno ( del 18 novembre 2020). Entro il 2023, infatti, le navi in servizio dovranno conformarsi a nuovi valori di efficienza energetica prefissati, quale primo passo verso l'obiettivo di raggiungere nel 2030 un miglioramento del 40% rispetto ai valori del 2008. Se ciò non avverrà, alle navi verrà vietato di operare.
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- Ricordando che la valutazione delle prestazioni energetiche delle navi avverrà principalmente con riferimento al nuovo strumento denominato Energy Efficiency Existing Ships Index (EEXI), il direttore per le questioni normative dell'Interferry, Johan Roos, ha spiegato che «i regolamenti dell'IMO si basano generalmente sulle condizioni che regolano il trasporto marittimo in acque profonde, che non sono sempre appropriate per il più piccolo segmento del trasporto marittimo a corto raggio. Il principale obbligo di conformità all'EEXI - ha precisato - è relativo alla limitazione della potenza. Solitamente le navi oceaniche possono limitare la potenza installata e ridurre moderatamente la velocità per soddisfare le “performance medie” richieste per un settore del trasporto marittimo. Invece - ha specificato Roos - la natura multiforme dei servizi traghetto per il trasporto di passeggeri e merci richiede flessibilità operativa e non esiste una soluzione tecnica ovvia che assicuri il rispetto delle norme».
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- Interferry ha reso noto che, prima di avviare l'indagine, l'associazione ha effettuato una verifica campione che ha coinvolto 125 navi ro-ro e 110 navi ro-pax dalla quale è risultato che molti traghetti attualmente in servizio potrebbero non essere conformi all'EEXI, così come questo strumento è attualmente proposto, e non perché queste navi sono inefficienti, ma a causa della struttura degli standard previsti.
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- «Da oggi alla settantaseiesima riunione del MEPC del prossimo giugno - ha evidenziato Roos - dovrà essere svolto molto lavoro per definire i dettagli sia del sistema che degli eventuali adattamenti settoriali necessari. Per gli associati di Interferry è di fondamentale importanza raccogliere quanti più dati rilevanti sulla flotta possibile, per assicurare che l'EEXI venga implementato in modo equo e ragionevole».
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