- Il Centro Studi della Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali (Fedespedi) ha pubblicato il proprio secondo report su “L'impatto del Covid-19” che analizza gli effetti economici e le conseguenze sul trasporto merci della crisi innescata dalla pandemia, con focus su trasporto marittimo e cargo aereo.
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- Il rapporto,che segue e aggiorna con gli ultimi dati disponibili il primo report diffuso a luglio scorso, evidenzia che l'impatto della pandemia sulle imprese di spedizioni internazionali è consistente e, da una indagine interna svolta dal Centro Studi presso i suoi associati, emerge che il 70% circa delle imprese ha subito una flessione del fatturato nel corso del 2020. In particolare, il 36,4% delle imprese ha registrato una contrazione compresa tra -11 e -30%.
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- Per quanto riguarda le previsioni sul 2021, il sentiment delle aziende di spedizione è orientato a larga maggioranza (62%) verso un cauto ottimismo, con previsioni di sostanziale stabilità (38%) o leggera ripresa delle attività economiche, trainate dalle esportazioni. Solo il 9% prevede un'ulteriore forte decrescita del ciclo.
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- Relativamente all'excursus sulla situazione del mercato del trasporto marittimo, il report spiega che nei primi nove mesi dell'anno il traffico mondiale dei container si è attestato intorno ai 122 milioni di teu, con una flessione del -3,5% sullo stesso periodo del 2019. In quest'ambito il traffico infraregionale ha mostrato una maggior tenuta con volumi sostanzialmente invariati per i trade europei (-0,9%). Inoltre il rapporto evidenzia che l'andamento dei noli si muove in senso opposto al traffico dei container, registrando un aumento del livello dei prezzi di quasi il +200% da aprile a novembre 2020 (tratta Med Sea). Il documento sottolinea che si tratta di «una vera e propria “bolla dei noli”, alimentata certo dall'aumento della domanda di trasporto, ma soprattutto dalla riduzione dell'offerta realizzata dalle compagnie di navigazione tramite politiche di blank sailing.
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- Quanto al traffico containerizzato nei principali porti container italiani, nel periodo gennaio-settembre di quest'anno è stata registrata una diminuzione del -11%, con punte negative a La Spezia (-21,1%) e Genova (-13,1%); tiene, invece, Trieste (1,1%). In controtendenza il porto di Savona che registra +142,5% grazie all'inizio delle attività operative del nuovo terminal APM di Vado. Migliori performance, invece, per i porti del Mediterraneo (-2,9%) e per i principali porti a livello mondiale (-2,3%).
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- Il report del Centro Studi di Fedespedi sottolinea infine che se il cargo aereo resta il settore più colpito dalla crisi, tuttavia le stime di perdita del comparto segnano un miglioramento: -1,5% nel 2020 in termini di CTK (cargo &mail t-Km) rispetto al -16,8% previsto a luglio, mentre nel 2021 è prevista una ripresa consistente (+13,1%), grazie alla domanda proveniente dall'e-commerce e dai beni di consumo elettronici. La scarsità di stiva, a causa del crollo dei voli passeggeri, continua comunque a incidere pesantemente sulla velocità di ripresa del traffico merci aereo. Questo trend è confermato dall'andamento dei principali aeroporti italiani: nei primi 10 mesi del 2020 il traffico è calato del -26,4% (-60,6% Roma FCO, -53,7% a Bergamo Orio al Serio, -12% Milano MPX). Ad ottobre, però, si è registrata una crescita del +12,8% su settembre, dove spicca Milano MPX con +19,3%.
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