- Il Comitato Venezia Lavora, istituito recentemente da operatori e lavoratori legati alle attività portuali e al loro indotto, ha sottolineato l'esigenza di definire e programmare la ripartenza delle attività crocieristiche nello scalo portuale veneziano, anche per celebrare degnamente i 1.600 anni di storia della città partita con la fondazione della sua prima Chiesa, San Giacométo a Rialto, il 25 marzo 421. In una nota rivolta alla cittadinanza, il Comitato ricorda che «un gioiello architettonico e industriale come la Marittima» «mai come quest'anno è stata vuota e triste», e che, «con il passaggio negato per il Canale della Giudecca ed il Vittorio Emanuele ancora lontano dall'essere realizzato è messa in discussione addirittura già per la ripresa delle attività».
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- «Noi - sottolinea il Comitato - siamo il motore della città, con il nostro lavoro come dipendenti, artigiani e commercianti e vogliamo continuare ad esserlo, qui nella città d'acqua, vogliamo continuare a portare il nostro contributo come veneziani perché Venezia continui ad essere una città. Di solo turismo non si vive, siamo d'accordo, ma al momento è di questo che la città vive e da questo dobbiamo ripartire. E noi di crocieristica viviamo».
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- Il Comitato conclude chiedendo a città, politici, istituzioni, cittadini, lavoratori, uomini di scienza, di arte e di impresa, ambientalisti, commercianti e artigiani di unirsi per dare un futuro a Venezia ed esortando a lavorare assieme «per capire quale sarà il mercato crocieristico a cui ambire, a quali tipologie di navi proporre lo scalo veneziano e quali siano gli eventuali accessi nautici alternativi al Canale della Giudecca e quali aree di destinazione in futuro potranno sostituire la Marittima».
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