- Il direttore generale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, ha approvato la perimetrazione della Zona Franca Doganale Interclusa (ZFD) all'interno dell'area portuale di Brindisi, denominata “Capobianco”, nei termini proposti dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, ZFD - ha sottolineato l'ente portuale annunciando la firma - che è assimilabile in concreto a punto franco, il secondo in Italia dopo quello di Venezia.
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- L'AdSP ha evidenziato che l'area, di una superficie di 121.650 metri quadri, fungerà da fulcro per un più ampio e articolato progetto di riqualificazione ambientale che prevede, in particolare, un aumento delle dotazioni infrastrutturali e la realizzazione di un adeguato banchinamento.
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- «Dobbiamo - ha detto il presidente dell'AdSP, Ugo Patroni Griffi, commentando la nascita della ZFD - trasformare la transizione energetica, già in atto a Brindisi, da annunciato mattatoio sociale, con l'inevitabile perdita di centinaia di posti di lavoro, ad opportunità di sviluppo e di rilancio per tutta l'economia locale». Patroni Griffi ha specificato che «il prossimo passo sarà la redazione del regolamento di esercizio, così come previsto dalle prescrizioni dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e il completamento della infrastruttura. Ricorreremo - ha precisato - alla formula del parteniariato pubblico-privato, incaricando Cassa Depositi e Prestiti di ricercare sul mercato globale un terminalista che creda nello sviluppo del punto franco di Brindisi. D'altronde al giorno d'oggi i maggiori terminalisti sono al contempo gestori e sviluppatori di zone franche».
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- Intanto il porto di Brindisi ha chiuso il 2020 con un traffico delle merci pari ad oltre 6,7 milioni di tonnellate, in calo del -10 % sull'anno precedente. Le rinfuse solide sono ammontate a 2,4 milioni di tonnellate movimentate (-20%), le rinfuse liquide a 2,1 milioni di tonnellate (-1%) e le merci varie a 2,2 milioni di tonnellate (-8%).
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