- Oggi il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, ha firmato il provvedimento di rigetto definitivo della domanda per l'assentimento in concessione demaniale marittima del container terminal del Porto Canale di Cagliari presentata dalla società di diritto inglese PIFIM ( del 31 agosto 2020).
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- L'authority portuale ha specificato che «nonostante l'articolato preavviso di rigetto notificato alla stessa Private Limited Company lo scorso 23 novembre, solo alcuni dei requisiti puntualmente evidenziati sono stati soddisfatti con successiva integrazione documentale che, però, non ha colmato le restanti e non superabili lacune di carattere amministrativo, finanziario, operativo e tecnico. La permanenza di tali carenze ha costretto, di conseguenza, l'AdSP a chiudere in maniera definitivamente negativa l'iter istruttorio».
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- «Nonostante l'impegno profuso e l'innegabile spirito di collaborazione e buona fede dimostrati dall'ente - ha spiegato Deiana - la società proponente ha rifiutato di presentare l'ulteriore adeguata documentazione che comprovasse alcuni dei fondamentali ed imprescindibili requisiti richiesti dalla legge italiana, dal Regolamento sulle concessioni demaniali dell'ente e dalla call internazionale. Per tali ragioni e con profondo rammarico, questa mattina non abbiamo potuto che rigettare definitivamente la proposta presentata lo scorso 28 agosto».
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- Dopo aver siglato il provvedimento di rigetto, Deiana ha reso nota la notifica dell'atto nei confronti della società inglese alle organizzazioni sindacali, alle quali ha confermato l'impegno a proseguire e ad intensificare l'attività di ricerca di potenziali soggetti candidati al rilancio dell'attività di transhipment dei container al Porto Canale, avviata nel dicembre 2019 con la pubblicazione della call internazionale e prorogata, per ben tre volte, anche a seguito di esplicite richieste di operatori interessati. «Ora - ha detto il presidente dell'AdSP - guardiamo avanti. La situazione contingente ci spinge a proseguire celermente, e con maggiore intensità, nelle interlocuzioni con altri potenziali soggetti interessati al rilancio del transhipment nel Porto Canale. Una partita che intendiamo giocare con la consueta convinzione, supportati dalla certezza del potenziale dello scalo e avvertendo tutta la responsabilità nei confronti di centinaia di lavoratori che aspirano ad una risposta chiara e concreta per il loro futuro».
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