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Nel 2020 il traffico nel porto container tedesco di Wilhelmshaven è diminuito del -33,8%
Nell'ultimo trimestre il calo è stato del -29,8%
23 febbraio 2021
Il porto di Wilhelmshaven, lo scalo entrato in funzione a fine estate 2012 che è stato costruito con lo scopo di dare alla Germania un approdo alle portacontainer di crescente capacità che hanno un pescaggio tale da non poter entrare in altri porti nazionali indipendentemente dal livello della marea ( del 21 settembre 2012), ha chiuso il 2020 con un forte calo del -33,8% del traffico dei container. Oggi il ministro dell'Economia della Bassa Sassonia, Bernd Althusmann, ha reso noto che il container terminal dello scalo portuale, che è gestito dal gruppo tedesco Eurogate, ha movimentato un traffico containerizzato pari a 423.243 teu, ovvero 215.841 teu in meno rispetto al 2019.
La contrazione dell'attività verificatasi nel 2020 è stata prodotta da diminuzioni a due cifre del traffico in tutti i trimestri dell'anno, con una diminuzione del -48,3% nei primi tre mesi a cui sono seguite flessioni rispettivamente del -25,6%, -25,4% e -29,8%. Il trend negativo era già in atto dal terzo e quarto trimestre del 2019 con cali rispettivamente del -11,8% e -32,6%.
Complessivamente lo scorso anno i porti della Bassa Sassonia hanno movimentato 48,7 milioni di tonnellate di merci, il -9,0% in meno rispetto a 53,5 milioni di tonnellate nel 2019. Il solo traffico delle rinfuse è ammontato a circa 37 milioni di tonnellate (-7%) e quello delle merci varie a 11,7 milioni di tonnellate (-14%).
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