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I progetti per la decarbonizzazione dello shipping sono in rapida crescita, in particolare in Asia
Oltre la metà ricevono finanziamenti pubblici diretti
17 marzo 2021
Il numero di progetti che hanno lo scopo di sviluppare tecnologie per rendere il trasporto marittimo ad emissioni zero è in forte crescita, in particolare in Asia. Lo evidenzia la seconda edizione del rapporto, ora a cadenza semestrale, dal titolo “Mapping of zero emission pilots and demostration projects” che è realizzato dalla Getting to Zero Coalition, la partnership tra il Global Maritime Forum, la Friends of Ocean action e il World Economic Forum volta a promuovere la decarbonizzazione dello shipping.
Rispetto all'edizione precedente, che aveva mappato 66 progetti incentrati sulle tecnologie per la riduzione delle emissioni del trasporto marittimo, il nuovo rapporto ne ha individuato 106, imperniati principalmente sulle tecnologie navali, sulla produzione di combustibili alternativi e sugli impianti di bunkeraggio e di ricarica. In particolare - precisa il documento - la nuova edizione ha registrato un notevole aumento dei progetti per lo sviluppo di grandi navi con sistema di propulsione alimentato ad ammoniaca, con il lancio di dieci importanti specifici progetti che ne hanno elevato il numero complessivo a 14. Per le navi di minori dimensioni, continua a prevalere invece la tendenza a sviluppare tecnologie per l'utilizzo dell'idrogeno quale fuel navale e per l'impiego di batterie elettriche, oppure per la combinazione tra queste due tecnologie. Inoltre il rapporto spiega che per i progetti incentrati sulla produzione di combustibile si rileva una preferenza verso la produzione di carburante Power-to-X incentrata principalmente sull'idrogeno.
Illustrando quanto riscontrato più di recente, Jesse Fahnestock, project director presso il Global Maritime Forum e coautore del rapporto assieme a Connor Bingham, ha spiegato che «negli ultimi sei mesi circa il 10% dei progetti ha mostrato un aumento della loro dimensione o portata oppure sono passati dalla fase di studio a quella dimostrativa».
Inoltre il nuovo rapporto rileva che se la maggior parte dei progetti individuati, 71, hanno significativi legami con l'Europa, i progetti asiatici sono saliti da 16 nella prima edizione a 31 nella seconda. «La nuova mappatura - ha confermato Fahnestock - include il doppio di progetti asiatici. In base alla tempistica dei progetti che abbiamo individuato - ha precisato - riteniamo che in Asia sia in atto una crescita delle attività».
Il rapporto spiega poi che dei 106 progetti mappati, 54, ovvero poco più della metà, ricevono una certa quota di finanziamenti pubblici diretti, finanziamenti che per la maggior parte provengono dall'Europa. Inoltre la maggior parte de finanziamenti pubblici continua ad essere rivolta a progetti che riguardano la produzione su larga scala di combustibili.
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