- L'European Shippers' Council (ESC), l'associazione che rappresenta i caricatori europei, è del tutto insoddisfatta dell'inerzia con cui - ad avviso dell'organizzazione - la Commissione Europea affronta l'anomalo andamento del mercato del trasporto marittimo containerizzato, caratterizzato da un'escalation del valore dei noli. Secondo l'associazione, questa inazione si registra anche nelle attività di vigilanza sul rispetto delle normative europee da parte dell'UE, e in particolare - ha denunciato l'ESC - relativamente al regolamento europeo di esenzione per categoria (CBER) per i consorzi tra compagnie di navigazione che operano servizi di trasporto marittimo di linea, regolamento che stabilisce le condizioni in base alle quali le compagnie possono cooperare, concordando decisioni e pratiche e fornendo servizi comuni senza violare le norme europee sulla concorrenza. Tra i divieti posti dal regolamento, c'è principalmente quello che proibisce di concordare le tariffe di trasporto, ma anche quelli di limitare artatamente la capacità di trasporto e di suddividersi mercati o clienti. Si tratta di una tipologia di esenzione per categoria che è stata introdotta essenzialmente con lo scopo di assicurare che una quota consistente dei vantaggi derivanti dall'incremento di efficacia dell'attività dei consorzi marittimi consentito dal regolamento ricada sugli utenti del trasporto marittimo.
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- Secondo l'ESC, invece, le autorità europee di regolamentazione non esercitano alcun controllo sull'operato delle compagnie di navigazione a cui il regolamento di esenzione per categoria garantisce loro di essere totalmente esentate dalle norme europee sulla concorrenza.
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- L'European Shippers' Council ha criticato aspramente la Commissione Europea per non aver risposto alla denuncia dei caricatori e degli spedizionieri europei né espresso alcuna proposta in occasione del Maritime Forum organizzato dalla stessa Commissione che si è svolto giovedì scorso e ha radunato tutte le parti in causa: armatori, vettori marittimi, operatori, portuali, spedizionieri, caricatori e i rappresentanti delle direzioni generali alla Concorrenza e ai Trasporti della Commissione Europea, riunione che era stata convocata per discutere degli ultimi sviluppi nel settore del trasporto containerizzato e delle possibili decisioni da adottare.
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- L'ESC ha denunciato che in quella occasione le compagnie di navigazione containerizzate hanno asserito di aver fatto del loro meglio per far fronte alla volatilità della domanda nel corso del 2020 e hanno respinto qualsiasi responsabilità, «insistendo sul fatto - ha sottolineato l'associazione dei caricatori europei - che il rilevante aumento dei loro utili della seconda metà del 2020, così come la previsione di utili ancora maggiori nel 2021, costituiscono un meritato compenso per i cinque assai difficili anni precedenti». Affermazione questa - ha evidenziato l'ESC - «che può essere contestata dato che nessuna di loro, tranne la Hanjin, è fallita e tutte hanno investito pesantemente in nuove grandi navi».
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- «In realtà - ha denunciato ancora l'ESC - caricatori, autorità portuali, terminal operator e spedizionieri hanno visto i loro guadagni in termini di efficienza nella parte marittima delle supply chain annullati da una scarsa qualità del servizio e da un aumento dei costi nel collegamento nave-terra. L'attuale situazione - ha sottolineato l'associazione - rende impossibile esportare merci dato che le tariffe sono troppo elevate rispetto ai margini di profitto».
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- L'European Shippers' Council ha ribadito che a fronte di ciò i rappresentanti dell'Unione Europea «non hanno tenuto in considerazione le richieste della maggior parte delle parti interessate presenti che hanno chiesto ulteriori indagini, un monitoraggio futuro e un'immediata inquadratura del mercato dei servizi di linea. Rischiamo - ha ammonito l'associazione - di perdere lo slancio e di subire ulteriori perdite. L'UE sembra essere in ritardo, dato che USA, Cina e Corea hanno intensificato l'attività di monitoraggio e aperto indagini sull'attuale situazione del mercato».
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- Esortando la Commissione Europea a recuperare questo ritardo, l'ESC l'ha invitata anche a pubblicare un documento orientativo volto ad una “collaborazione etica”, al fine di dare nel breve termin alle parti coinvolte nel trasporto containerizzato maggiore chiarezza su come interagire fra loro, mentre più a lungo termine sarebbe necessario, secondo l'associazione, assumere ulteriori misure relativamente al regolamento di esenzione di categoria per i consorzi marittimi containerizzati o al settore delle navi di grande capacità.
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