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Ancora assai negative le performance finanziarie di Royal Caribbean
Il gruppo crocieristico prevede di archiviare l'esercizio 2021 con una perdita netta di -5,3 miliardi di dollari
7 febbraio 2022
Dopo un esercizio 2020 pesantemente condizionato dagli effetti della pandemia di Covid-19 sulle attività del gruppo crocieristico, con un bilancio annuale che - come quello delle altre aziende del settore - ha evidenziato il drammatico impatto della crisi sanitaria sui risultati finanziari della società, anche il 2021 per il gruppo americano Royal Caribbean non è andato molto meglio, almeno a giudicare da alcuni preliminari dati resi noti dal presidente e amministratore delegato, Jason Liberty.
Liberty ha annunciato che Royal Caribbean prevede di chiudere l'esercizio annuale 2021 con una perdita netta di -5,3 miliardi di dollari rispetto ad una perdita netta di -5,8 miliardi nell'esercizio precedente. Ricordiamo - per fare un impietoso raffronto - che negli anni precedenti il gruppo statunitense aveva infranto record su record ed archiviato l'esercizio 2019 con un utile netto salito al picco storico di 1,9 miliardi di dollari.
Altrettanto sconfortante il dato relativo al solo ultimo trimestre del 2021, periodo che Royal Caribbean prevede di aver concluso con una perdita netta di -1,4 miliardi di dollari, cifra analoga a quella registrata nel corrispondente periodo del 2020.
Liberty ha comunque evidenziato i progressi compiuti nel corso del 2021 quando, grazie all'allentamento delle restrizioni alla mobilità adottate dai governi per contenere la diffusione della pandemia, la flotta di Royal Caribbean è ritornata progressivamente in servizio giungendo ad offrire oltre l'85% dell'intera capacità e imbarcando complessivamente circa 1,3 milioni di passeggeri (nel 2020 erano stati 1,3 milioni e nel 2019 ben 6,5 milioni).
«Riteniamo - ha detto Liberty guardando avanti - che il 2022 sarà un solido anno di transizione, dato che riporteremo il resto della nostra flotta in attività e avremo livelli di occupazione assai prossimi a quelli storici. Omicron - ha specificato - ha creato sfide operative a breve termine che purtroppo hanno pesato sulle prenotazioni a ridosso delle crociere. Nonostante l'arrivo di Omicron sia stato particolarmente infausto per la prima metà del 2022 e probabilmente ritarderà il nostro ritorno al profitto di alcuni mesi, non ci aspettiamo - ha precisato il presidente e CEO di Royal Caribbean - che influirà sulla nostra traiettoria di ripresa complessiva e sulla consistente domanda di crociere».
Circa la rimessa in servizio delle navi della flotta, Royal Caribbean ha precisato che prevede di porre in attività 53 delle 62 navi della flotta entro la fine del primo trimestre di quest'anno per avere l'intera flotta in attività entro la prossima stagione estiva.
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