- Il produttore finlandese di mezzi di movimentazione Konecranes, condannando l'aggressione della Russia all'Ucraina, ha cessato le consegne di mezzi e attrezzature in Russia, dove - ha specificato l'azienda - verranno analizzati caso per caso gli impegni nei confronti dei propri clienti. Konecranes ha circa 200 dipendenti in Russia, mercato che nel 2021 ha rappresentato meno del 2% del fatturato netto della società finlandese. Inoltre Konecranes ha precisato che attualmente non accetta nuovi ordini provenienti dalla Russia, mentre sono state cessate anche tutte le attività con la Bielorussia dove Konecranes non ha dipendenti e che lo scorso anno ha generato un fatturato inferiore ad un milione di euro.
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- In Ucraina, a Zaporozhia, nella parte sud-orientale del Paese, Konecranese ha una fabbrica di gru e componenti destinate ai mercati dell'Europa orientale, stabilimento che fornisce anche capacità per la produzione di gru destinate all'Occidente. La fabbrica ha circa 350 dipendenti a cui si aggiungono circa 70 persone che lavorano nei settori dei servizi, della fornitura di parti di ricambio e svolgono attività commerciali. Si tratta di personale per la quasi totalità costituito da persone del posto. Konecranes ha reso noto che dallo scorso 24 febbraio, giorno in cui è stata chiusa la fabbrica di Zaporozhia, ha invitato tutti i propri dipendenti in Ucraina a rimanere a casa, continuando ad assicurare loro lo stipendio. Nel 2021 il fatturato netto dell'azienda finlandese in Ucraina è stato pari a meno di cinque milioni di euro.
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- Anche il produttore tedesco di mezzi di sollevamento Liebherr ha reso nota l'applicazione di misure conseguenti il conflitto in Ucraina basate sull'applicazione delle sanzioni imposte alla Russia. Liebherr ha specificato che tali misure avranno un impatto sull'attività dell'azienda in Russia, di cui al momento non è possibile prevedere l'entità.
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