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ITF, ETF e Nautilus condannano fermamente P&O Ferries
Cotton: dobbiamo tutti chiederci come una compagnia possa licenziare la sua intera forza lavoro con meno di 24 ore di preavviso. Port of Dover spera di non perdere un cliente
17 marzo 2022
L'International Transport Workers' Federation (ITF) e l'European Transport Workers' Federation (ETF) hanno espresso «rabbia e condanna per la notizia - hanno spiegato in una nota i due sindacati internazionali- che la compagnia di traghetti P&O Ferris licenzierà la sua forza lavoro marittima basata nel Regno Unito e affiderà il lavoro a lavoratori non sindacalizzati e interinali». «La notizia di oggi - ha affermato il segretario generale dell'ITF, Stephen Cotton - è sconvolgente. Condanniamo P&O nei termini più forti possibili. Non accetteremo la sua iniziativa di eliminare senza preavviso posti di lavoro nella sua leale forza lavoro marittima. Dobbiamo tutti chiederci come una compagnia possa, nel senso vero della parola, licenziare la sua intera forza lavoro con meno di 24 ore di preavviso. I nostri sindacati sono in attesa di ulteriori informazioni da P&O e da DP World, il suo principale azionista, ma ITF e ETF sono pronte a mobilitarsi per difendere il posto di lavoro di questi lavoratori. Siamo profondamente preoccupati - ha aggiunto Cotton - per le notizie secondo cui autobus carichi di membri di equipaggi non sindacalizzati e di guardie pronte ad ammanettare siano in attesa a Dover e Hull, in procinto di rimpiazzare e sostituire i marittimi britannici. Siamo scioccati e infuriati per il fatto che P&O, una società che durante la pandemia ha intascato migliaia di sterline di denaro dei contribuenti britannici, intenda rimuovere con la forza gli equipaggi».
«Oggi - ha dichiarato il segretario generale dell'ETF, Livia Spera - i sindacati di tutto il mondo stanno con questi lavoratori. È davvero sbalorditivo che, in un momento in cui il mondo sta appena iniziando a riprendersi da una pandemia, con una guerra alle nostre porte, P&O possa attivarsi per licenziare l'intera forza lavoro. I sindacati marittimi a livello globale faranno tutto il possibile per fermare questi spaventosi tagli ai posti di lavoro. Faremo pressioni su azionisti, investitori e clienti di P&O affinché chiedano a P&O di ritirare il suo tentativo di esternalizzazione aggressivo e cinico. I diritti di questi marittimi sono stati chiaramente violati ed è sorprendente che ciò possa accadere nei principali Paesi sviluppati come il Regno Unito. Invece di tendere un'imboscata ai loro lavoratori - ha concluso Spera - chiediamo con fermezza a P&O di incontrare urgentemente i sindacati del Regno Unito per trovare una soluzione motivabile e porre fine a questo chiaro abuso dei diritti di questi lavoratori».
Da parte sua il sindacato Nautilus International ha esortato ai marittimi aderenti al sindacato di rimanere a bordo delle navi dopo l'annuncio di licenziamento comunicato da P&O Ferries. «La notizia che P&O Ferries sta licenziando gli equipaggi della sua intera flotta britannica - ha denunciato il segretario generale di Nautilus International, Mark Dickinson - è un tradimento nei confronti dei lavoratori britannici. È a dir poco scandaloso, dato che questa compagnia di proprietà di Dubai ha ricevuto i soldi dei contribuenti britannici durante la pandemia. Non c'è stata - ha accusato ancora Dickinson - alcuna consultazione e nessun avviso da parte di P&O. Siate certi che tutte le risorse di Nautilus International sono pronte ad agire a difesa dei nostri associati. Riteniamo che sia nell'interesse dei nostri associati rimanere a bordo sino a nuovo avviso».
«L'azione odierna di P&O - ha proseguito il segretario generale di Nautilus International - segue diversi anni nel corso dei quali la compagnia ha tentato di ridurre i salari, ridurre l'indennità di malattia professionale e introdurre clausole di licenziamento nel suo contratto collettivo di lavoro. P&O Ferries ha tentato anche di introdurre una “clausola di divieto di sciopero”».
Se la reazione dei sindacati alla notizia degli 800 licenziamenti è stata veemente, altrettanto non si può dire per quella della Port of Dover, l'ente indipendente che gestisce il porto inglese di Dover, evidentemente preoccupato di perdere un importante cliente qual è la P&O Ferries che opera sulla rotta tra il porto di Dover e quello francese di Calais. «La Port of Dover - ha precisato l'ente, mettendo avanti le mani - riconosce quanto debba essere stato difficile l'annuncio odierno da parte di P&O Ferries, ma riconosce anche l'entità della sfida finanziaria che la compagnia, come impresa, sembra abbia dovuto affrontare su tutte le proprie rotte. Il porto lavorerà con P&O Ferries affinché l'operatore - è l'appello di Port of Dover - in futuro cerchi di fornire un servizio finanziariamente sostenibile da Dover, ma ovviamente - recita il comunicato dell'ente dando un colpo al cerchio e uno alla botte - i nostri pensieri vanno anche a tutti coloro che sono direttamente interessati dall'annuncio di oggi».
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