- La Scuola di Alta Formazione per i Medici di Bordo inizierà il prossimo autunno il primo corso di formazione, a cui potranno accedere laureati in Medicina e Chirurgia con la priorità per i medici specializzati in Anestesia e Rianimazione e in Medicina di Emergenza, con l'obiettivo di fornire le nozioni e le informazioni avanzate per la gestione del paziente critico in situazioni a basse o medie risorse e in ambiente remoti come può essere quello di una nave. Il corso, che si articolerà in 12 giornate di otto ore ciascuna presso la sede di Arenzano (Genova) dell'Accademia Italiana della Marina Mercantile, sarà limitato a un numero massimo di 20 partecipanti e vedrà il contributo economico di Grandi Navi Veloci che assicurerà una rilevante quota di cofinanziamento per prendere parte all'intervento formativo. Al termine i partecipanti riceveranno le certificazioni necessarie a svolgere la professione a livello nazionale e internazionale.
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- La nuova Scuola di Alta Formazione per i Medici di Bordo, che è stata presentata questo pomeriggio presso l'auditorium del Ministero della Salute “Cosimo Piccinno” a Roma, è frutto di un progetto portato avanti dall'associazione armatoriale Assarmatori in stretta collaborazione con l'Accademia Italiana della Marina Mercantile, l'Università di Genova, l'Ordine di Malta, il Centro Internazionale Radio Medico (CIRM) e l'Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF), un'iniziativa che ha trovato l'appoggio e il sostegno del Ministero della Salute.
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- «L'esperienza del Covid - ha evidenziato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in occasione della presentazione della Scuola - ha messo in rilievo, tra le altre, la figura chiave e decisiva del medico di bordo, che in questi due anni ha dovuto affrontare e gestire situazioni decisamente critiche e fuori dall'ordinario, assistendo contemporaneamente centinaia di passeggeri. Un ruolo, troppo spesso poco conosciuto, che però garantisce tranquillità e sicurezza ai numerosi passeggeri marittimi. Questo corso, dunque, rappresenta un'incredibile opportunità in linea con le esigenze di poter disporre di medici formati specificatamente sulle reali attività da svolgere a bordo. Questa tipologia di formazione potrebbe rappresentare un modello replicabile da altre realtà. Il Ministero della Salute svolgerebbe il ruolo di garante autorizzando le strutture pubbliche, tenendo il registro dei corsi e dei certificati emessi, controllando i programmi. In quest'ottica di rafforzamento della funzione di medico di bordo - ha precisato il sottosegretario - occorrerà poi far ripartire la Commissione per la Revisione della Normativa dei Servizi Sanitari di bordo per giungere in tempi stretti alla revisione ed integrazione delle norme in materia».
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- «Il progetto - ha spiegato il presidente di Assarmatori, Stefano Messina - nasce dalla volontà di noi armatori di fornire una risposta fattiva ad una problematica qual è la carenza di una adeguata disponibilità della figura professionale dei medici di bordo che, soprattutto durante il periodo estivo, comporta significative criticità che nei casi più gravi rischiano di interrompere il regolare svolgimento delle attività soprattutto dei traghetti, mettendo a rischio la continuità garantita dai servizi stessi. Da questo punto di vista occorre ricordare come anche la pandemia tutt'ora in corso abbia ulteriormente sottolineato la necessità di un'adeguata presenza medica, soprattutto in particolari ambienti come quelli delle navi. Questa iniziativa, che ci inorgoglisce e per la quale non possiamo che ringraziare i nostri partner, mira appunto ad essere una prima risposta concreta e ad offrire nuove stimolanti opportunità di lavoro a personale e professionisti italiani».
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- Susy de Martini, consulente di Assarmatori e coordinatrice scientifica del corso, ha ricordato che «non esisteva fino ad oggi una scuola specifica per questo in nessuna parte del mondo e l'Italia - ha sottolineato - stabilisce oggi un primato importante».
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