Come accade sovente in questi casi, già qualcuno si chiede se il documento di cui “dpa” (Deutsche Presse-Agentur) è entrata in possesso è stato fatto avere all'agenzia di stampa tedesca con motivi differenti rispetto a quello di rendere nota al pubblico la situazione di difficoltà in cui l'azienda presume si potrebbe trovare in futuro. Tra questi motivi - ancora nessuno pare lo abbia suggerito, ma non manca certo molto - la volontà di qualcuno, forse all'interno della stessa azienda, di evidenziare alle istituzioni le prospettive a cui si potrebbe andare incontro se le autorità bloccheranno l'acquisizione di una quota delle attività dell'azienda tedesca da parte di una società cinese. La società cinese in questione è la COSCO Shipping Ports, la divisione terminalistica del gruppo armatoriale COSCO Shipping Holdings Co., mentre quella tedesca è la Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA), impresa che gestisce tre container terminal nel porto di Amburgo nonché terminal nei porti esteri di Tallinn e Odessa e altre attività logistiche. L'azienda germanica è presente anche in Italia, nel porto di Trieste, attraverso la società HHLA PLT Italy (ex Piattaforma Logistica Trieste) di cui possiede il 50,01% del capitale. La cessione in questione è costituita da una quota di minoranza (il 35,0% del capitale) nella Container Terminal Tollerort (CTT), la società integralmente controllata da HHLA che gestisce l'omonimo terminal portuale di Amburgo, il più piccolo dei tre operati da HHLA nello scalo della città anseatica, terminal che la società cinese intenderebbe utilizzare quale hub preferenziale nordeuropeo per le navi del gruppo armatoriale cinese ( del 4 giugno e 21 settembre 2021). Dopo la formalizzazione dell'accordo preliminare per l'ingresso di COSCO Shipping Ports nel capitale di CTT, in Germania si sono moltiplicate le voci contrarie a questa operazione, suscitate principalmente dagli effetti della guerra tra Russia e Ucraina sulle attività e sugli interessi che aziende e istituzioni tedesche hanno in comune con partner russi. Critiche, e poi la decisione del governo federale tedesco di imporre il divieto all'acquisizione di una quota di CTT pari ad almeno il 25% del capitale, che hanno indotto le parti a rinviare al prossimo 31 dicembre la scadenza del termine per portare a buon fine l'accordo ( del 21 settembre e 26 ottobre 2022). A pochi giorni da questa data, potrebbe non essere frutto del caso o di un'iniziativa giornalistica che nelle mani di “dpa” sia giunto un documento che tratteggia un quadro tutt'altro che roseo sul futuro di HHLA, alludendo assai velatamente alle possibilità offerte dalla partecipazione del gruppo COSCO alle attività dell'azienda di Amburgo. L'agenzia di stampa tedesca ha spiegato che il documento, che sarebbe una presentazione di 49 pagine della direzione dell'azienda dello scorso 24 novembre, specificherebbe che l'aumento dei costi starebbe ponendo a repentaglio la stessa esistenza dei terminal di HHLA ad Amburgo, con i diretti concorrenti nel porto di Rotterdam e di Anversa, ma anche nel porto polacco di Danzica, che registrano una crescita dei volumi movimentati, mentre ad Amburgo ristagnano e la quota di mercato del porto tedesco diminuisce. Secondo quanto riferito da “dpa”, nel documento la presidente di HHLA, Angela Titzath, preciserebbe che l'azienda avrebbe in programma di tagliare 1,25 milioni di ore lavorative dall'inizio del 2023 alla fine del 2025, riduzione che potrebbe avere un impatto su centinaia dei circa 6mila dipendenti di HHLA. La presentazione specificherebbe che i costi dovrebbero essere ridotti di 128 milioni di euro entro la fine del 2025, diminuzione delle spese che potrebbe essere realizzata attraverso il ricorso all'automazione o con un aumento del +20-25% della produttività. “dpa” ha reso noto, inoltre, che il documento evidenzierebbe che il mercato è dominato da pochi grandi armatori e che COSCO è la quarta più grande compagnia di navigazione del settore. Questo riferimento al potere di cui il gruppo cinese dispone nell'indirizzare ingenti volumi di traffico containerizzato verso un porto piuttosto che verso un altro potrebbe essere valutato da taluni come un messaggio, tutt'altro che subliminale, dell'insensatezza di respingere la proposta di partnership avanzata dal gruppo COSCO.
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