Ieri i negoziatori della presidenza del Consiglio e del
Parlamento dell'Unione Europea hanno raggiunto un accordo
preliminare sull'attuazione delle riforme di Basilea III relative a
modifiche del regolamento sui requisiti patrimoniali e alla
direttiva sui requisiti patrimoniali. Elisabeth Svantesson, ministra
svedese delle Finanze, ha affermato che si tratta di «un
accordo su norme aggiornate che, a nostro avviso, aumenteranno la
forza e la resilienza delle banche che operano nell'Unione. Si
tratta di un importante passo avanti che contribuirà a
garantire che le banche europee possano continuare a operare anche
alla luce di shock esterni, crisi o catastrofi».
I negoziatori hanno convenuto anche di apportare miglioramenti
ai settori del rischio di credito, del rischio di mercato e del
rischio operativo e di prevedere una maggiore proporzionalità
nelle norme, in particolare per gli enti piccoli e non complessi.
La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), ha
sottolineato come l'esito dei negoziati di trilogo si sostanzi in un
differente e più favorevole trattamento della categoria del
credito shipping (inserito nella categoria Specialised Lending). «In
pratica - ha spiegato la Confederazione - dall'approvazione del
regolamento, le esposizioni shipping, con determinate
caratteristiche, comporteranno un minore assorbimento di mezzi
propri per le banche (dal precedente 100% all'80%). In sintesi per
ogni 100 euro prestati, le banche impegneranno 6,4 euro di capitale
proprio rispetto agli 8 euro attuali». Confitarma ha rimarcato
che su sua richiesta «la durata temporanea del provvedimento -
inizialmente fissata al 2030 - è stata estesa fino al 2032 e
lo stesso sarà sottoposto a valutazione del EBA al 2030, con
possibilità da parte del Parlamento di emanare un nuovo
provvedimento entro il 2031».
«Questo risultato - ha evidenziato il presidente della
Confederazione armatoriale italiana, Mario Mattioli - è
frutto di un lungo lavoro impostato da Confitarma circa venti anni
fa con l'introduzione del regolamento di Basilea I e II e che ha
portato al riconoscimento della opportuna classificazione di rischio
per il credito shipping, valutando in maniera corretta il contenuto
di mitigazione assicurato dalla garanzia sottostante (nave).
L'iniziativa della Confederazione si è riflessa nella
parallela attività svolta a livello di ECSA (l'associazione
armatoriale europea, ndr) da parte della stessa facilitando
la convergenza degli interessi di tutti i Paesi e membri associati.
Particolarmente fattivo è stato anche il contributo di ABI e
di Confindustria, nonché la costante attività politica
e tecnica svolta dal gabinetto dello shadow rapporteur, onorevole
Marco Zanni, che ringrazio».