Con sentenza pubblicata venerdì, la Corte di Appello del
Secondo Circuito degli Stati Uniti ha confermato la responsabilità
della britannica Stolt-Nielsen, specializzata nella logistica dei
carichi liquidi, e del produttore americano di prodotti chimici
Deltech Corporation per l'esplosione e il conseguente incendio
divampato nel giugno 2012 a bordo della portacontainer
MSC
Flaminia che stava navigando in Atlantico, partita dal porto
statunitense di New Orleasn e diretta a quello belga di Anversa.
L'esplosione, avvenuta al quattordicesimo giorno di navigazione e
prodotta dal divinilbenzene prodotto dalla Deltech e trasportato in
tre container cisterna, aveva causato la morte e il ferimento di
diversi membri dell'equipaggio nonché danni alla nave e ai
carichi a bordo.
La responsabilità è ripartita per il 55% alla
Deltech e per il 45% alla Stolt. Quest'ultima ha manifestato
delusione per la decisione della Corte d'Appello che ha confermato
la sentenza di primo grado del 2018 e ha reso noto che sta valutando
l'eventualità di presentare ricorso.
La Corte ha confermato la non responsabilità per
l'incidente della compagnia Mediterranean Shipping Company (MSC),
che aveva noleggiato la nave, della Conti 11 Container
Schiffahrts-GMBH, proprietaria della portacontainer, e della NSB
Niederelbe Schiffahrtsgesellschaft MBH, operatore che gestiva la
nave, e neppure della Chemtura Corp., proprietaria e caricatrice del
divinilbenzene, della BDP International, che per conto della Stolt
aveva preparato i documenti d'imbarco dei tre container, e della New
Orleans Terminal, la società terminalsta presso cui un
camion aveva trasportato i container per conto della Stolt.