L'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna
progetta di realizzare nell'area del porto industriale di Porto
Torres un nuovo piazzale destinato alle operazioni portuali nel
tratto di bacino portuale tra la radice della diga di sopraflutto ed
il pontile dei prodotti secchi Eni non più utilizzato da un
decennio. La relativa proposta di Adeguamento Tecnico Funzionale al
Piano Regolatore vigente è stata approvata ieri dal Comitato
di gestione dell'ente e dovrà ora ottenere l'approvazione del
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Il progetto prevede una sostanziale modifica in incremento delle
dimensioni previste dal Piano Regolatore Portuale, con la creazione
di una vasca di colmata di 310mila metri quadri e capacità di
2,3 milioni di metri cubi. L'infrastruttura, che andrà ad
accogliere i materiali di risulta delle operazioni di dragaggio del
bacino commerciale di Porto Torres e parte di quelli provenienti
dagli altri scali di competenza dell'AdSP, tra cui il dragaggio di
Olbia, sarà delimitata da una fila di cassoni cellulari di
modo che la stessa, una volta giunta a saturazione, possa essere
utilizzata a stralci funzionali per soddisfare nuove esigenze
operative del porto.
Nella riunione di ieri, inoltre, il Comitato di gestione ha
deliberato il rilascio alla società Quay Royal di una
concessione trentennale sulle aree demaniali marittime del molo Brin
del porto di Olbia, incluso il relativo ex Magazzino portuale, per
la realizzazione di un approdo per la nautica da diporto. L'ente
portuale ha evidenziato che tale provvedimento, una volta completati
i lavori di riqualificazione degli spazi, trasformerà parte
del vecchio porto commerciale di Olbia nel cuore pulsante del
diporto per il segmento dei mega yacht. Sulla base del progetto
presentato dalla società ed in ottemperanza all'Adeguamento
Tecnico Funzionale al PRP vigente approvato nel mese di marzo del
2021, sono previsti 17 nuovi posti barca con ormeggio poppiero per
imbarcazioni da 45 a 140 metri di lunghezza. L'ex Magazzino
portuale, invece, nel rispetto delle prescrizioni della
Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, sarà
sottoposto ad una profonda ed attenta attività di
riqualificazione estetico-funzionale, in adeguamento alle esigenze
operative della darsena. Il capannone, che ha una dimensione di
circa 800 metri quadri, una volta recuperato potrà ospitare
gli uffici di gestione del porto, un locale adibito a servizi ed un
altro per la ristorazione.
Infine, nella seduta di ieri, dopo il via libera delle
Commissioni Consultive Locali, il Comitato di gestione ha confermato
tutte le istanze presentate dalle imprese autorizzate a svolgere
operazioni e servizi specialistici portuali in conto proprio e in
conto terzi (art. 16 e 18 della legge 84/94) negli scali di
competenza.