L'altoatesina Fercam trasferirà le sue divisioni
Distribution e Logistics alla nuova joint venture Dachser &
FERCAM Italia Srl che sarà partecipata all'80% dalla tedesca
Dachser e al 20% dall'azienda di Bolzano. L'accordo tra le due
società prevede che il trasferimento delle due divisioni, che
danno lavoro a circa 920 persone in 43 sedi in Italia e nel 2022
hanno generato un fatturato di circa 400 milioni di euro, avvenga
entro la fine dell'anno.
Dall'inizio del 2024 la joint venture opererà come
società indipendente e riferirà direttamente ad
Alexander Tonn, direttore operativo Road Logistics di Dachser,
mentre le attività operative di groupage nazionale e
internazionale nonché la logistica in Italia continueranno ad
essere guidate dal direttore Fercam, Gianfranco Brillante, e dalla
sua squadra.
Con l'acquisizione delle quote di entrambe le divisioni, Dachser
si è impegnata a continuare a investire in modo sostenibile
nei siti italiani. Finora l'azienda tedesca non disponeva di sedi
proprie in Italia nella Business Line European Logistics, mentre
nella Business Line Food Logistics, che si occupa del trasporto e
dello stoccaggio di prodotti alimentari refrigerati e non
refrigerati, la società di Kempten è presente in
Italia dal 2017 con tre sedi e circa 270 dipendenti.
Complessivamente Dachser ha circa 32.850 dipendenti in 379 sedi in
tutto il mondo.
Fercam Transport (trasporto nazionale e internazionale su strada
e ferrovia), Fercam Air & Ocean e Fercam Special Services
(logistica dell'arte e fieristica, home delivery, servizi di
relocation e traslochi nonché servizi di archivio e gestione
documentale) come pure tutte le società estere del gruppo
altoatesino rimarranno di proprietà esclusiva di Fercam Spa e
non saranno conferite alla joint venture. Fercam ha specificato che
per questi settori prevede nei propri piani strategici una massiccia
accelerazione della crescita e internazionalizzazione, anche
oltreoceano.
«Dachser - ha spiegato il presidente della Fercam, Thomas
Baumgartner, motivando la decisione di istituire la joint venture -
è un'azienda a conduzione familiare come la nostra, in forte
espansione, con obiettivi simili e brevi vie decisionali che nella
nostra ventennale partnership è stato un partner eccellente e
affidabile per tutta la nostra distribuzione europea. Rispetto
all'inizio della nostra cooperazione, nel 2003, tuttavia, le
condizioni di mercato sono notevolmente cambiate con una sempre
maggiore concentrazione su pochi operatori europei e mondiali; è
un po' ciò che è avvenuto in Italia in passato per gli
operatori regionali che gradualmente sono stati sostituiti da
aziende operanti su tutto il territorio nazionale. Per questo motivo
abbiamo deciso di costituire questa joint venture esclusivamente per
la distribuzione e la logistica giungendo a una situazione win-win
per tutte le parti coinvolte».
«Dachser e Fercam, entrambe aziende a conduzione familiare
- ha commentato Bernhard Simon, presidente del Supervisory Board di
Dachser - hanno in comune un approccio di gestione orientata e
basata su valori comuni, in grado di garantire la sostenibilità
e il futuro delle nostre aziende anche per le generazioni a venire.
È questo il motivo di volere stringere una cooperazione
ancora più stretta attraverso la costituzione di una joint
venture in Italia, basata su una ventennale collaudata
collaborazione».
Ricordando le precedenti acquisizioni della Graveleau in Francia
avvenuta nel 1999 e della Azkar in Spagna nel 2013, l'amministratore
delegato della Dachser, Burkhard Eling, ha evidenziato che
l'acquisizione di maggioranza delle attività di logistica e
distribuzione di Fercam è la terza grande acquisizione di
Dachser per l'ampliamento della propria rete in Europa: «è
questo - ha precisato - l'ultimo tassello per completare la nostra
rete logistico-distributiva nei principali mercati dell'Europa
continentale. «Il nostro obiettivo rimane quello di crescere
in modo organico e sostenibile. Inoltre, quest'anno abbiamo
rafforzato la nostra presenza in mercati importanti, quali il
Benelux, l'Australia, il Giappone e ora l'Italia attraverso
acquisizioni mirate».
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