A pochi giorni dall'entrata in vigore, il prossimo primo
gennaio, della direttiva europea 959 dello scorso 10 maggio che,
modificando la direttiva 87/2023, estende al trasporto marittimo il
sistema EU ETS per lo scambio di quote di emissioni di gas ad
effetto serra nell'Unione Europea, il sindacato europeo dei
lavoratori dei trasporti European Transport Workers' Federation
(ETF) ha rilanciato ancora una volta l'allarme sul rischio che
l'ampliamento della norma allo shipping possa danneggiare i porti
europei, in particolare a causa della possibile riduzione dei
servizi marittimi ro-pax per il trasporto di autoveicoli e
passeggeri e del volume di traffico dei container, soprattutto per
quegli scali europei che operano principalmente attività di
trasbordo dei contenitori. L'ETF ha ribadito le proprie
preoccupazioni per l'impatto sociale ed economico che ciò
comporterebbe.
Circa l'ambito di applicazione per le attività di
trasporto marittimo, la direttiva UE prevede che l'assegnazione di
quote e l'applicazione degli obblighi di restituzione per le
attività di trasporto marittimo si applicano al 50% delle
emissioni delle navi che effettuano tratte in partenza da un porto
di scalo sotto la giurisdizione di uno Stato membro e in arrivo in
un porto di scalo al di fuori della giurisdizione di uno Stato
membro, al 50% delle emissioni delle navi che effettuano tratte in
partenza da un porto di scalo al di fuori della giurisdizione di uno
Stato membro e in arrivo in un porto di scalo sotto la giurisdizione
di uno Stato membro, al 100% delle emissioni delle navi che
effettuano tratte in partenza da un porto di scalo sotto la
giurisdizione di uno Stato membro e in arrivo in un porto di scalo
sotto la giurisdizione di uno Stato membro e al 100% delle emissioni
delle navi all'interno di un porto di scalo sotto la giurisdizione
di uno Stato membro.
L'ETF ha evidenziato che «particolarmente preoccupante è
l'impatto sul settore ro-pax, in quanto l'ETS potrebbe portare alla
chiusura di linee ro-pax essenziali, pregiudicando la continuità
territoriale e le Autostrade del Mare. Questo cambiamento - ha
avvertito il sindacato - comporterebbe un aumento delle emissioni di
CO2 e il ritorno di milioni di camion sulle strade, invertendo i
progressi compiuti nella riduzione della congestione e delle
emissioni attraverso l'iniziativa delle Autostrade del Mare.
Ricordando che alcuni ministri dei trasporti dell'UE hanno
chiesto la sospensione dell'applicazione dell'ETS al settore
marittimo, l'ETF ha chiesto alla Commissione Europea di adottare
misure immediate per prevenire potenziali perdite di posti di lavoro
nei porti europei.