Nel secondo trimestre del 2023 il traffico delle merci nei porti
dell'Unione Europea è ammontato a 827,7 milioni di
tonnellate, con una flessione del -5,9% sullo stesso periodo
dell'anno precedente che è stata determinata dalla
diminuzione di tutti i volumi di carichi nei principali segmenti
merceologici ad eccezione di quello dei rotabili dove, con 109,7
milioni di tonnellate, il traffico è cresciuto del +2,9%.
Eurostat ha reso noto oggi che nel periodo aprile-giugno dello
scorso anno le rinfuse liquide e solide, pari rispettivamente a
301,3 milioni e 177,3 milioni di tonnellate, hanno registrato cali
del -6,8% e -10,6%. In riduzione anche le merci containerizzate con
191,9 milioni di tonnellate (-5,2%) e le merci di altra tipologia
con 47,4 milioni di tonnellate (-3,3%).
Il traffico complessivo allo sbarco nei porti dell'UE si è
attestato a 514,2 milioni di tonnellate (-6,2%) e quello all'imbarco
a 313,5 milioni di tonnellate (-5,4%).
Nel secondo trimestre del 2023 il solo traffico nazionale è
ammontato globalmente a 101,9 milioni di tonnellate (+9,0%). Il
traffico internazionale intra-UE è stato invece di 218,1
milioni di tonnellate (-4,7%) e il traffico internazionale extra-UE
di 463,4 milioni di tonnellate (-11,8%).
Nel secondo trimestre dello scorso anno, con 18,1 milioni di
tonnellate movimentate nei porti UE, la Russia è risultata
l'ottavo partner commerciale extraeuropeo per via marittima
dell'Unione Europea, mentre nel secondo trimestre del 2021, prima
dell'inizio della guerra Russia-Ucraina avvenuto il 24 febbraio
2022, la Russia era il primo partner commerciale con 73,6 milioni di
tonnellate così come lo era ancora nel primo trimestre del
2022 con 75,1 milioni di tonnellate.