L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha
deliberato l'avvio di un'istruttoria sull'acquisizione dell'intero
capitale sociale dell'impresa terminalista genovese Terminal San
Giorgio (TSG) da parte della concittadina Ignazio Messina & C.
(
del
5
luglio 2023). L'antitrust ha ricordato che l'operazione, così
come presentata, sembrerebbe comportare l'acquisizione del controllo
esclusivo da parte di Gruppo Messina Spa, che assieme alla Marinvest
del gruppo armatoriale MSC controlla la Ignazio Messina & C.,
dell'attività terminalistica svolta sull'area in concessione
all'ATI Messina-San Giorgio, in precedenza soggetta al controllo
congiunto di Gruppo Messina (attraverso Ignazio Messina & C.) e
TSG, l'acquisizione del controllo esclusivo, da parte di Ignazio
Messina & C., del terminal in concessione a TSG localizzato su
Ponte Somalia e di conseguenza l'acquisizione da parte di Gruppo
Messina e Marinvest del controllo congiunto, attraverso Ignazio
Messina & C., del terminal in concessione a TSG localizzato su
Ponte Somalia, che appare non ricadere nel terminal business coperto
dal patto parasociale in base al quale Ignazio Messina & C. è
controllata congiuntamente da Gruppo Messina e Marinvest.
Esaminando l'operazione, l'AGCM ha rilevato che la totalità
dei servizi di terminal per merci su rotabili forniti da TSG è
prestata a favore del gruppo armatoriale Grimaldi e ha osservato che
«gli elementi finora acquisiti inducono a ritenere sussistente
per Marinvest l'abilità ad escludere dai mercati del
trasporto marittimo di merci su rotabili, in virtù della
circostanza che il compendio in concessione a TSG su Ponte Somalia,
il quale per effetto della presente concentrazione verrà
sottoposto al controllo congiunto di Marinvest e che effettua circa
il [40-45%] del traffico di merci su rotabili sviluppato da Grimaldi
nel porto di Genova, non è facilmente sostituibile per il
gruppo Grimaldi. Infatti, il terminal dell'ATI Messina-San Giorgio -
ha puntualizzato l'AGCM - non ha capacità sufficiente per
accogliere il traffico svolto su Ponte Somalia e non vi sarebbe
capacità non utilizzata sufficiente a sostituire quella del
compendio di Ponte Somalia presso altri terminal dei porti di Genova
e Savona, di Vado Ligure e di Marina di Carrara. Per quanto riguarda
l'incentivo ad escludere da parte di Marinvest, esso potrebbe
sussistere nella forma di esclusione parziale, cioè nella
forma di un aumento dei costi del rivale Grimaldi o della
limitazione degli spazi a sua disposizione. Infatti, proprio in
virtù dell'insostituibilità per Grimaldi delle aree
terminalistiche gestite da TSG, quest'ultimo non potrebbe spostare i
propri traffici su un altro terminal a fronte di un aumento del
prezzo dei servizi di terminal praticati su tali aree. Perciò,
Grimaldi sarebbe costretto ad aumentare il costo dei propri servizi
ai clienti finali, diventando immediatamente meno competitivo nei
confronti di GNV (compagnia di navigazione del gruppo MSC, ndr),
oppure a ridurre i propri margini e quindi i fondi disponibili per
sostenere la propria competitività nel medio-lungo periodo.
L'esistenza di un incentivo a escludere da parte di Marinvest - ha
osservato ancora l'antitrust - appare confermato dal confronto tra
la profittabilità dei servizi terminalistici offerti da TSG e
la profittabilità del trasporto marittimo di merci operato da
GNV nelle tratte in sovrapposizione con Grimaldi».
Evidenziando, tra l'altro, che «in definitiva, Marinvest
appare avere la capacità e l'incentivo ad aumentare il prezzo
dei servizi di TSG ai concorrenti nel trasporto marittimo di merci
su rotabili» e «ritenuto, pertanto, che l'operazione in
esame appaia suscettibile di ostacolare, ai sensi dell'articolo 6,
comma 1, della legge n. 287/1990, in modo significativo la
concorrenza effettiva, anche a causa della costituzione di una
posizione dominante, nel mercato dei servizi di terminal per merci
su rotabili e in alcuni mercati verticalmente collegati del
trasporto marittimo di merci su rotabili», l'AGCM ha
deliberato l'avvio dell'istruttoria.
Intanto, nei giorni scorsi a Ponte Somalia è approdata la
nave Adam Asnyk della storica compagnia di navigazione
Chipolbrok, che così ha fatto ritorno dopo lungo tempo nel
porto di Genova, sulla quale il personale operativo di Terminal San
Giorgio ha gestito l'operazione di imbarco di un impianto
industriale destinato in Cina, per un totale oltre 2.000 tonnellate
tra cui alcuni elementi forgiati di acciaio del peso di 100
tonnellate e casse di varie dimensioni e peso contenenti macchinari
per una sofisticata installazione di un sistema di pompaggio ad alta
pressione.
Terminal San Giorgio, che è controllata dalla Gruppo
Autosped G del gruppo Gavio, ha reso noto che la crescita dei propri
volumi traffico movimentati, in atto oramai da anni, nei primi due
mesi del 2024 è proseguita con un incremento superiore al
+40% nella movimentazione di breakbulk rispetto allo stesso periodo
del 2023.