C'è chi sostiene che permettere ai mega-camion di
transitare sulle strade europee sia un grosso errore. Ci sono quelli
che, al contrario, ritengono che consentire ai cosiddetti gigaliner
di operare sulle arterie stradali dell'UE rappresenti un notevole
incentivo verso l'obiettivo di un settore dell'autotrasporto a
emissioni zero. Il voto odierno del Parlamento europeo ha
accontentato i secondi e fatto infuriare i primi. L'assemblea in
seduta plenaria riunita a Strasburgo, infatti, ha votato a favore
della revisione della direttiva n. 53 del 1996 che stabilisce, per
alcune tipologie di autoveicoli circolanti nell'Unione Europea, le
dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e
internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico
internazionale.
Ad essere assai scontenti dell'esito della votazione sono
principalmente le organizzazioni di categoria del trasporto
ferroviario e intermodale, mentre ad essere soddisfatti del via
libera al testo presentato in aula sono le associazioni
dell'autotrasporto e i produttori di autoveicoli.
A pochi minuti dalla votazione, la prima reazione di disappunto
è quella dell'European Transport Safety Council (ETSC),
l'organizzazione non-profit il cui obiettivo è la riduzione
del numero di vittime e di incidenti nel settore europeo dei
trasporti che ieri ha sottoscritto con altre sette associazioni un
ultimo appello agli eurodeputati affinché non approvassero il
testo così com'era stato presentato
(
dell'11
dicembre 2024). «I grandi camion - ha commentato a caldo
Graziella Jost, responsabile progetti presso l'ETSC - rappresentano
un grosso errore per l'Europa. Anche se in alcune nazioni i
mega-camion possono avere un ruolo nell'ambito di circostanze assai
specifiche, queste modifiche normative condurranno ad una loro
diffusione su larga scala con un impatto potenziale molto grave
sulla sicurezza stradale. Quasi la metà degli eurodeputati -
ha evidenziato Jost - voleva rimuovere le nuove disposizioni volte
ad estendere l'uso dei mega-camion, ma un emendamento in tal senso
non è riuscito a passare per soli sei voti. Esortiamo
fortemente l'UE a riconsiderare questi cambiamenti proposti e a
mantenere invece l'attuale pratica di sperimentazioni limitate, il
cui impatto può essere strettamente monitorato».
Di tutt'altro avviso Thomas Fabian, responsabile Veicoli
commerciali dell'European Automobile Manufacturers' Association
(ACEA), secondo cui «le norme vigenti su pesi e dimensioni non
sono più adatte allo scopo e, di fatto, penalizzano i veicoli
a zero emissioni che generalmente sono più pesanti. L'aumento
di peso di quattro tonnellate e l'aumento dell'asse di una
tonnellata concordati dal Parlamento - ha sottolineato il
rappresentante dell'associazione europea dei produttori di
automobili - mirano entrambi a correggere lo squilibrio rispetto ai
modelli diesel, ma - ha precisato Fabian - sono necessari ulteriori
adeguamenti».
Riferendosi all'approvazione dell'emendamento in base al quale
gli Stati membri dovranno adottare e pubblicare le disposizioni
legislative, regolamentari e amministrative necessarie per
conformarsi alla nuova direttiva entro e non oltre la data di
adozione più un anno, e non più due anni come previsto
dal testo della Commissione Europea, l'ACEA ha evidenziato che, «con
l'accelerazione della corsa alla decarbonizzazione di camion e
autobus, anche la riduzione di un anno del tempo di attuazione per
gli Stati membri rappresenta un significativo miglioramento».
Da parte sua, Isabel García Muñoz, relatrice del
Parlamento europeo sulla proposta di direttiva che modifica la
direttiva 53/96, ha affermato che «i veicoli a emissioni zero
devono diventare la spina dorsale del trasporto stradale se si vuole
che il settore raggiunga i suoi obiettivi di decarbonizzazione. Le
nuove norme - ha sottolineato Muñoz - creeranno incentivi
reali affinché le aziende passino ai camion a emissioni zero
e rendano il trasporto merci su strada più sostenibile e
sicuro. Trasportando lo stesso carico con meno veicoli e meno
viaggi, possiamo ottenere significative riduzioni delle emissioni.
Abbiamo anche promosso con successo - ha precisato la relatrice -
norme più rigorose per l'uso dei mega-camion, previa
valutazione del loro impatto sulla sicurezza stradale, sulle
infrastrutture, sulla cooperazione modale e sull'ambiente».