Un'indagine dell'Associazione Nazionale Filiera Industria
Automobilistica (ANFIA) relativa agli impatti sull'industria
automotive in Italia della crisi nel Mar Rosso, dove i transiti
delle navi nella regione sono stati drasticamente ridotti dagli
attacchi al traffico marittimo condotti negli ultimi mesi dai
miliziani Houthi, evidenzia che l'84% delle aziende del settore ha
subito un impatto dalla crisi. L'indagine ha preso in esame un
campione di circa 70 aziende, di cui il 23,4% attive nel settore
della costruzione automobilistica, il 71,9% nella componentistica,
il 3,1% nella componentistica aftermarket e l',1,6% nelle attività
di allestimento.
Analizzando la tipologia di impatto avvertito dalle aziende del
settore automotive, l'indagine spiega che il 34,9% ha denunciato un
allungamento dei tempi di consegna, il 31,6% un aumento del costo
dei noli, il 16,4% lamenta difficoltà nell'approvvigionamento
delle materie prime e dei componenti e l'11,8% difficoltà
nella programmazione della produzione.
Tra i provvedimenti e accorgimenti che le aziende stanno
assumendo per far fronte alla crisi sono citati il ricorso a forme
di trasporto alternative (35,4%), la creazione di scorte di
sicurezza (33,3%), il ricorso a fornitori alternativi (20,2%), ad
esempio in Europa e in Italia, e l'allungamento dei tempi di
consegna (4,0%).
Il 35,9% delle aziende interpellate ritiene che non sussistano i
presupposti di un'ondata di interruzioni della filiera produttiva,
il 32,8% non è in grado di formulare previsioni e il 31,3%
ritiene che si verificheranno interruzioni.