Lo scorso anno le navi che hanno percorso la rotta artica che
corre di fronte alla costa settentrionale russa hanno trasportato un
volume di merci record di 36,2 milioni di tonnellate. Lo ha reso
noto il vice presidente del governo russo, Alexander Novak,
partecipando nei giorni scorsi ad un incontro sullo sviluppo della
rotta artica e sui piani di sviluppo di questa tratta marittima al
2035 tenutosi presso la mostra-forum “Russia”.
Evidenziando che «quella artica è la rotta marittima
più breve tra la parte europea della Russia e l'Estremo
Oriente, tra l'Europa e l'Asia, e garantisce la consegna di merci
essenziali nelle aree remote dell'estremo Nord dove vivono oltre due
milioni di persone», Novak ha specificato che «la rotta
sta acquisendo un'importanza particolare dato l'aumento delle
forniture in direzione orientale ed è sempre più di
maggiore interesse per i trasporti di merci in transito».
Alexey Likhachev, direttore generale della Rosatom, l'agenzia
russa per l'energia nucleare che opera un flotta di navi
rompighiaccio nucleari nella regione artica, ha sottolineato che se
nel 2023 è stato raggiunto un flusso di merci record, entro
il 2030 si prevede che sulla rotta artica transiteranno 150 milioni
di tonnellate di merci all'anno, con la prospettiva - in uno
scenario ottimistico - di un'ulteriore crescita a 190 milioni di
tonnellate per arrivare a 220 milioni di tonnellate entro il 2035.
«Negli ultimi anni - ha rilevato Likhachev - la logistica
globale è stata influenzata negativamente dalla pandemia di
Covid-19 e dagli incidenti nel canale di Suez e nel Mar Rosso, che
hanno portato ad un crescente interesse per la rotta artica sia da
parte di operatori russi che delle società estere. Ora la
nostra priorità - ha proseguito - è di permettere la
navigazione durante tutto l'anno, consentendoci di incrementare il
traffico delle merci attraverso il Mare di Laptev, la Siberia
orientale e il Mare dei Ciukci. Per aumentare i transiti e
assicurare l'efficacia dei progetti artici - ha precisato Likhachev
- è necessario innanzitutto creare condizioni competitive
sulla rotta artica, per garantire una maggiore attrattiva rispetto
al canale di Suez».
Likhachev ha specificato che per conseguire tale obiettivo il
programma include un aumento entro il 2030 del numero di navi
artiche: «si prevede - ha spiegato - di costruire 46 navi per
la flotta di soccorso d'emergenza, di costruire 14 porti e terminal
e di porre in orbita 15 satelliti. Tutto ciò consentirà
di aumentare l'efficienza e la sicurezza del traffico marittimo
lungo la rotta artica. Inoltre ritengo necessario sincronizzare lo
sviluppo della rotta artica con quello di altri programmi, dato che
spesso i flussi mercantili si formano in porti che non si collegano
direttamente alla rotta artica: sono i porti del Nord Ovest e
dell'Estremo Oriente. Quindi è importante collegarli con
l'hinterland attraverso linee ferroviarie».