«La leadership italiana del porto di Savona-Vado
riconosciuta dal “The Container Port Performance Index”
è per Vado Gateway motivo di grande soddisfazione e
orgoglio». Lo ha sottolineato Santi Casciano, amministratore
delegato di Vado Gateway, la società che gestisce la nuova
piattaforma container del porto di Vado Ligure diventata operativa a
febbraio 2020, e di Reefer Terminal, la società che gestisce
nello stesso scalo il terminal specializzato nel traffico di frutta,
entrambe partecipate al 60% da APM Terminals e al 40% da COSCO
Shipping Ports.
La soddisfazione è per l'ultima edizione relativa al 2023
del rapporto “The Container Port Performance Index”,
realizzato annualmente dal 2020 dalla World Bank e dalla società
di consulenza S&P Global Market Intelligence, che attribuisce al
porto di Savona-Vado la trentaseiesima posizione nella graduatoria
dei porti container più performanti al mondo basata
essenzialmente sul tempo di sosta delle navi portacontenitori nei
porti. Nell'edizione relativa all'anno 2022 il porto ligure era
classificato al sessantottesimo posto. Nel 2023 i container
movimentati dai due terminal vadesi sono stati pari complessivamente
a circa 360mila teu (+21% sul 2022).
Il compiacimento di Casciano, in particolare, è riferito
al primato del porto vadese in ambito nazionale. Nella graduatoria
del 2023 per trovare un altro porto italiano scorrendo la lista
bisogna arrivare al 183° posto dove figura il porto di Gioia
Tauro che nella classifica del 2022 era al 123° posto. «La
riconferma del primato attribuito all'infrastruttura portuale dalla
Banca Mondiale - ha rilevato Casciano - è un riconoscimento
indiretto al lavoro quotidiano delle lavoratrici e dei lavoratori di
Container Terminal e Reefer Terminal, gli unici a movimentare
contenitori all'interno del porto di Savona-Vado. Le competenze e
l'esperienza maturata dai nostri addetti, unite alle dotazioni
tecnologiche all'avanguardia che caratterizzano il sistema portuale
di Vado Gateway nel panorama terminalistico internazionale - ha
concluso Casciano - sono gli elementi alla base di questo importante
risultato che valorizza un intero territorio».
Quello che segue non è certo indirizzato a smorzare la
giustificata soddisfazione espressa da Casciano, quanto a spiegare
ai nostri lettori quello che abbiamo già chiarito a quelli
che ci hanno direttamente contattato in questi anni chiedendoci
perché avessimo deciso di ignorare sino dalla prima edizione
il rapporto “Container Port Performance Index” della
World Bank. La sensazione che abbiamo avuto allora, condivisa da
altri osservatori, è che i redattori del rapporto avessero
compiuto un arduo lavoro per decidere come e quali dati acquisire,
come valutarli, trattarli e quali metodi usare per elaborarli,
intensa attività - era questa la sensazione - che non si era
voluta vanificare decidendo comunque di procedere con la
pubblicazione degli esiti dell'indagine quando, forse, sarebbe stato
necessario qualche ulteriore approfondimento e affinamento del
lavoro. Un'impressione suscitata anche dalle edizioni successive che
poco o nulla si sono discostate dall'originario sforzo, apprezzabile
ma forse non all'altezza degli standard che si ci attenderebbe da
un'istituzione come la Banca Mondiale.
B.B.