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TRASPORTO MARITTIMO
Invariato l'indice di connessione dell'Italia alla rete mondiale di servizi marittimi containerizzati
Per i primi tre porti nazionali risulta in crescita a Genova (+5,5%) e La Spezia (+12,8%) e in calo a Gioia Tauro (-4,4%)
Ginevra
14 giugno 2024
La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo
(UNCTAD) ha reso noto oggi l'ultimo aggiornamento, relativo al
secondo trimestre di quest'anno, del Liner Shipping Connectivity
Index (LSCI), l'indice ideato dall'organizzazione per identificare
il grado di integrazione delle nazioni nella rete mondiale dei
servizi di trasporto marittimo containerizzato. L'indice è
stato ridefinito lo scorso marzo e prende in considerazione sei
componenti: il numero di scali di navi programmati alla settimana
nella nazione; la capacità annuale di movimentazione di
carichi containerizzati (in container teu) della nazione; il numero
dei servizi di linea regolari da e per la nazione; il numero di
compagnie di navigazione di linea che forniscono servizi da e per la
nazione; la capacità di stiva (in teu) della nave più
grande impiegata nei servizi da e per la nazione; il numero di altri
paesi collegati alla nazione tramite servizi di trasporto marittimo
di linea diretti (che non richiedono operazioni di transhipment). La
generazione dell'indice prevede che, per ciascuna componente, il
dato della nazione venga diviso per il dato medio della componente
nel primo trimestre del 2023 e quindi venga calcolata la media delle
sei componenti della nazione. La media delle componenti per una data
nazione e un dato trimestre viene quindi moltiplicata per 100. Il
risultato è un LSCI medio di 100 nel primo trimestre del
2023. Tutti gli altri indici sono in relazione a questo valore (nel
marzo 2024 l'intera serie di dati è stata ricalcolata sulla
base di questo riferimento).
Nel secondo trimestre del 2024 l'indice LSCI riferito all'Italia
è 286, invariato rispetto allo stesso trimestre del 2023 e
con un incremento di tre punti rispetto al primo trimestre del 2024.
Oggi l'UNCTAD ha diffuso anche l'ultimo aggiornamento riferito
al secondo trimestre di quest'anno del Port Liner Shipping
Connectivity Index (PLSCI), l'indice che identifica l'integrazione
di un porto nelle reti mondiali dei servizi marittimi
containerizzati. Anche questo indice è stato ridefinito nel
2024 con lo scopo di riflettere meglio le attuali caratteristiche
dei porti container. A partire da quest'ano il PLSCI è un
indice fissato a 100 relativamente al valore medio della
connettività del porto nel primo trimestre del 2023. Anche il
PLSCI è generato sulla base di sei componenti: il numero di
scali di navi programmati alla settimana nel porto; la capacità
annua di traffico containerizzato (in teu) offerta dal porto; il
numero di servizi regolari di trasporto marittimo di linea da e per
il porto; il numero di compagnie di navigazione di linea che
forniscono servizi da e per il porto; la capacità (in teu)
della nave più grande impiegata nei servizi da e per il
porto; il numero di altri porti collegati al porto tramite servizi
di trasporto marittimo di linea diretti (che non richiedono
operazioni di transhipment).
Al primo posto della graduatoria dei porti italiani che
presentano la migliore connessione con la rete mondiale di servizi
marittimi containerizzati figura ancora Genova con un indice di
418,3, in crescita del +5,5% sul secondo trimestre del 2023. A
seguire il porto di Gioia Tauro con un indice di 314,5 (-4,4%) e al
terzo posto il porto di La Spezia con un indice di 260,2 (+12,8%).
Seguono i porti di Salerno (indice 197,0; +5,8%), Livorno (indice
165,3; -15,8%), Trieste (indice 154,6; +2,6%), Napoli (indice 128,2;
-18,9%), Venezia (indice 106,8; +0,9%), Civitavecchia (indice 85,9;
-8,9%), Vado Ligure (indice 85,9; -26,9%), Ancona (indice 79,2;
+10,4%), Ravenna (indice 77,1; -11,0%), Taranto (indice 31,5;
+9,5%), Marina di Carrara (indice 26,5; -21,6%) e Cagliari (indice
26,1; -39,4%).
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