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PORTI
Nei primi cinque mesi del 2024 il traffico delle merci nel porto di Trieste è aumentato del +5,6%
Incremento generato dalle rinfuse liquide (+11,6%). In calo le merci varie (-3,4%) e le rinfuse secche (-78,5%)
Trieste
19 giugno 2024
L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Orientale ha reso noto che nei primi cinque mesi di quest'anno il
porto di Trieste ha movimentato 24,0 milioni di tonnellate di merci,
con un incremento del +5,6% sullo stesso periodo del 2023. La
crescita è stata generata dal rialzo del +11,6% del primario
flusso di traffico movimentato dallo scalo giuliano, quello delle
rinfuse liquide, che è ammontato a 16,6 milioni di
tonnellate. Nel settore delle merci varie il traffico è
diminuito del -3,4% scendendo a 7,3 milioni di tonnellate, con un
traffico ro-ro che ha segnato 124mila veicoli (-1,7%) e con un
traffico dei container che, con 313.137 teu, ha registrato una
contrazione del -10,6%, trend negativo - ha specificato l'ente
portuale - che nel corso del periodo si è attenuato
considerato che nel primo bimestre del 2024 la perdita era del
-15,3%. L'authority portuale ha precisato, inoltre, che nel solo
mese di maggio è stato stabilito il nuovo record storico
mensile con 78.297 teu movimentati (+22,8%), risultato - ha rilevato
l'ente - che lascia presagire qualche timido segnale di ripresa ed è
da ricondursi soprattutto al buon risultato del Molo VII gestito da
Trieste Marine Terminal (69.132 teu, +26,0%), ma anche al traffico
container presente sulle navi ro-ro da/per la Turchia (9.165 teu,
+2,7%). Il volume delle rinfuse solide ha accusato una rilevante
flessione del -78,5% con quasi 57mila tonnellate movimentate che -
ha spiegato l'AdSP - è riconducibile al decremento della
sottocategoria dei cereali (29mila tonnellate, -25,9%) e a quella
dei prodotti metallurgici che ha visto azzerarsi il traffico.
Anche il traffico ferroviario nello scalo giuliano ha mostrato
una diminuzione con 3.434 treni (-10,6%) che salgono a 4.835 (-8,5%)
includendo il traffico negli interporti di Trieste e Cervignano.
Nei primi cinque mesi del 2024 il traffico nel porto di
Monfalcone è stato di oltre 1,5 milioni di tonnellate
(-12,6%), con un solo mese di maggio che ha totalizzato 475mila
tonnellate (+11,0%) che è il migliore risultato per questo
mese degli ultimi dieci anni. Il più consistente volume di
traffico, quello delle rinfuse solide, nel periodo gennaio-maggio si
è attestato a 1,2 milioni di tonnellate, con un calo del
-10,1%, e più accentuata è risultata la riduzione
delle merci varie (-21,4%). Relativamente alle rinfuse secche,
l'AdSP ha spiegato che la diminuzione complessiva è
riconducibile alle sottocategorie del carbone e della lignite dove
non si è avuto alcun movimento in quanto la centrale
termoelettrica monfalconese non è più operativa,
mentre la sottocategoria dei cereali, con 13mila tonnellate, ha
registrato un importante aumento (+123,9%). Idem per la
sottocategoria dei prodotti chimici (+111,9%) grazie all'arrivo di
33mila tonnellate di urea, mentre la sottocategoria dei minerali e
cementi, con 28mila tonnellate di caolino sbarcate a gennaio,
febbraio e maggio, ha riportato viceversa un saldo negativo
(-10,1%).
«Stiamo affrontando una crisi - ha osservato il
commissario straordinario dell'AdSP, Vittorio Torbianelli,
commentando i dati del traffico movimentato - che non ci permette
ancora di interpretare tendenze, e maggio, nel settore contenitori,
ci ha regalato almeno un segnale di fiducia, ma certo se la rotta
alternativa del Capo di Buona Speranza, scelta da molti armatori, da
transitoria diventasse strutturale per un prolungarsi eccessivo
della crisi, Trieste ne soffrirebbe pesantemente. Ci sono comunque
diversi tipi di traffico: valorizzare e sviluppare ulteriormente la
multisettorialità è quindi l'unica chiave che ha il
nostro sistema portuale per affrontare la crisi in corso, e questa è
la strada che stiamo percorrendo insieme a tutti gli operatori e
alla comunità portuale».
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