Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno scritto all'Autorità
di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, alle associazioni
dell'autotrasporto nonché a quelle degli agenti marittimi e
degli spedizionieri sollecitando risposte e chiarezza sull'ipotesi
di introdurre una “congestion free” per le operazioni
con il porto di Genova annunciata dalle organizzazioni di categoria
dell'autotrasporto
(
del
29
maggio 2024).
In una nota Marco Gallo, Leonardo Cafuoti della Filt-Cgil, Mirko
Filippi e Pietro Cesarano della Fit-Cisl, Giovanni Ciaccio e Simone
Angius della Uiltrasporti hanno chiesto «subito un incontro
urgente con tutti i soggetti interessati. In caso di mancata
risposta - hanno annunciato - ci attiveremo con azioni di lotta
sindacale che andranno ad impattare sull'intera filiera operativa».
«Sappiamo benissimo - hanno precisato i rappresentanti dei
sindacati - che questo ipotetico accordo tra fornitori del servizio
e committenza stenta a decollare e pertanto, a sostegno dei
lavoratori del settore che rappresentiamo, torniamo a richiedere un
confronto». Ricordando la richiesta inviata lo scorso 30
maggio a tutte le associazioni di categoria dell'autotrasporto «in
cui eravamo a richiedere, per le aziende vostre associate, di
definire tra le parti un accordo quadro che riconoscesse al
personale viaggiante una quota a parte dell'indennità da voi
reclamata alla committenza, siamo a significarvi - hanno specificato
nella nota i rappresentanti di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti -
quanto di seguito. Pur riconoscendo indubbiamente il critico
contesto negativo gravante su finanze e bilanci nel quale versano le
aziende di autotrasporto che rappresentate, con la presente siamo a
ribadire con fermezza la nostra richiesta, sottolineando nuovamente
che il maggior disagio in termini di fatica e stress, dovuti
all'attuale condizione di congestione, senza ombra di dubbio si
riversa quotidianamente sul personale viaggiante che
quotidianamente, ormai da anni, sul nostro territorio viene
investito da un'infinità di eventi straordinari che minano la
sicurezza ed il normale svolgimento dell'attività
lavorativa».