«Sarebbe grave e preoccupante se il governo respingesse
nell'ambito del provvedimento recante “Disposizioni per il
Lavoro”, gli emendamenti relativi al riconoscimento del lavoro
usurante ed allo sblocco del fondo di prepensionamento anticipato
per i portuali». Lo ha sottolineato la Filt Cgil nazionale
riferendosi al mancato accoglimento di specifici emendamenti
denunciato dalle associazioni del cluster portuale
(
del
2
agosto 2024) e aggiungendo che «tale bocciatura, se
confermata, finirebbe per privare il settore di elementi necessari
per la tutela e la sicurezza del lavoro».
«Il mancato avvio del fondo di prepensionamento - ha
spiegato la Federazione dei Trasporti della Cgil - rischierebbe
inoltre di complicare ulteriormente il percorso per il rinnovo del
contratto nazionale dei porti. È stata proprio la previsione
del fondo di prepensionamento uno degli elementi qualificanti dello
scorso rinnovo contrattuale».
Secondo la Filt, «è assolutamente necessario che il
tema del lavoro in ambito portuale riassuma la sua centralità
e che il legislatore concentri primariamente le sue attenzioni su
questi temi, soprattutto in una fase come quella che stiamo vivendo
che non offre certezze sul futuro e dove stanno avanzando nuove
sfide per la salvaguardia della competitività del nostro
sistema portuale».