Le associazioni del cluster portuale italiano Ancip,
Assiterminal, Assologistica, Assoporti e Uniport hanno inviato oggi
al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini,
alla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Elvira
Calderone, al vice ministro Edoardo Rixi e ai componenti delle
Commissioni IX e XI della Camera e VIII e X del Senato una lettera
congiunta per evidenziare la necessità che nelle norme sul
lavoro vengano introdotte misure specifiche per il lavoro portuale.
Nella lettera le associazioni spiegano di aver appreso «che
non troverebbero accoglimento alcuni emendamenti al provvedimento AC
1532-bis, recante “Disposizioni in materia di lavoro”,
segnatamente emendamenti in tema di lavoro portuale presentati sia
da parlamentari della maggioranza che dell'opposizione. In
particolare - spiegano le organizzazioni del cluster portuale - ci
riferiamo agli emendamenti ove si prevede: l'individuazione di
alcuni profili di lavoro portuale tra i lavori usuranti; la
rimodulazione, solo formale, della norma che, da oltre due anni,
prevede l'istituzione del fondo per l'incentivazione al
pensionamento per i lavoratori dei porti. Soprattutto quest'ultima
proposta, che non comporta nessun onere aggiuntivo sul bilancio
pubblico, prevedeva una soluzione esclusivamente tecnica per rendere
finalmente esigibile il percorso di istituzione del fondo con
risorse che le aziende (per espressa previsione contrattuale) e le
Autorità di Sistema Portuale (per norma di legge già
vigente) stanno accantonando da più anni».
«Si tratta, ribadiamo come noto - specificano nella
lettera - di una soluzione tecnica individuata sulla base delle
valutazioni di merito espresse dal Ministero dell'Economia e delle
Finanze e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
sull'ipotesi di decreto interministeriale attuativo a suo tempo
predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Pertanto, abbiamo difficoltà a comprendere le motivazioni del
mancato accoglimento di proposte, in particolare quella relativa al
“Fondo” finalizzate al mantenimento di elevati standard
di sicurezza, efficienza ed efficacia di un settore strategico quale
quello portuale; di rilievo per quanto riguarda le relazioni
industriali e la tenuta prospettica degli assetti sociali e
produttivi del comparto della portualità italiana».
«Auspichiamo quindi - concludono Ancip, Assiterminal,
Assologistica, Assoporti e Uniport - che, all'interno dell'iter di
perfezionamento della proposta normativa di cui si è detto
(se e per quanto ancora possibile) o in altro provvedimento
normativo in itinere o elaborando, si recepiscano le istanze delle
scriventi associazioni».