A prima vista, e a un profano, togliere l'anidride carbonica
dall'atmosfera e immetterla in mare sembra un po' come nascondere la
polvere sotto un tappeto. Sono tuttavia in corso nel mondo diversi
importanti progetti per lo stoccaggio di CO2 in mare, come il
progetto “Porthos” che prevede di immettere 2,5 milioni
di anidride carbonica all'anno sotto i fondali del Mare del Nord
(
dell'
8
novembre 2023). Sono paradossalmente in corso pure progetti per
estrarre la CO2 dal mare, come quello portato avanti dalla
californiana Captura volto a rimuovere l'anidride carbonica dagli
strati superiori degli oceani migliorando la capacità delle
acque oceaniche di estrarre più carbonio dall'aria. Al
profano, o meglio ignorante, questi sembrano giochi delle tre carte
atti a sviare dal vero problema: quello di diminuire le emissioni di
carbonio prodotte dagli umani. Ma, evidentemente, la vera risposta
al problema è affrontarlo sia alla radice che riducendone gli
effetti sul clima.
Tra i progetti che prevedono di immagazzinare la CO2 in mare c'è
quello ideato e realizzato nel porto di Augusta dalla startup
italiana Limenet, che nel 2023 aveva già sperimentato a La
Spezia un progetto pilota con sequestro di CO2. Nel porto siciliano
l'azienda ha realizzato un impianto in grado di rimuovere
annualmente dall'aria 800 tonnellate di anidride carbonica e
stoccarle in mare attraverso un processo chimico, sotto forma di
bicarbonati di calcio. Stefano Cappello, amministratore delegato e
fondatore di Limenet, ha spiegato che quello di Augusta è il
primo impianto industriale della startup realizzato dopo anni di
ricerca ed esperimenti e - ha aggiunto - «segna un passo
significativo nello sviluppo della nostra tecnologia e nella
crescita della società. Nell'ultimo anno - ha reso noto
Cappello - abbiamo venduto i primi crediti di CO2 equivalenti a
1.000 tonnellate di emissioni negative grazie all'accordo con
KlimaDAO e concluso un percorso di accelerazione presso Faros,
acceleratore della blue economy della rete CDP Venture Capital.
Grazie alla collaborazione con l'Autorità di Sistema Portuale
del Mare di Sicilia Orientale e con il Comune di Augusta, abbiamo
avviato il primo progetto in Italia di rimozione del carbonio nel
mare tramite i bicarbonati di calcio».
Evidenziando i notevoli effetti benefici dell'iniziativa per
l'ecosistema marino, il presidente dell'AdSP siciliana, Francesco Di
Sarcina - ha sottolineato che «il ruolo del nostro ente è
anche quello di tutelare il mare, oltreché il territorio.
Dobbiamo considerare il mare - ha rilevato - come centro di vita
della nostra economia e del nostro commercio, dunque è
necessario proteggerlo. Per queste ragioni abbiamo accolto, con
profonda attenzione e forte interesse, l'iniziativa di Limenet che
dona al porto di Augusta un record mondiale nel passaggio aria-mare
dell'anidride carbonica e possa essere da stimolo per altre
strutture portuali italiane, e non solo, al fine di adottare
strumenti potenti ed efficaci nella salvaguardia dell'ambiente
marino».