Il bando pubblicato lo scorso 25 settembre dall'Autorità
di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale aperto alle
imprese italiane e comunitarie per l'individuazione dell'impresa
autorizzata alla fornitura di lavoro portuale temporaneo nel porto
di Venezia ai sensi dell'articolo 17 della legge n. 84 del 1994, in
scadenza il prossimo 28 ottobre, ha suscitato proteste sfociate
nella proclamazione di uno sciopero a oltranza degli addetti della
Nuova Compagnia Lavoratori Portuali di Venezia, il soggetto
fornitore di lavoro portuale temporaneo ex art. 17 della legge 84/94
nel porto veneziano, da parte di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti
Veneto. In particolare, i rappresentanti dei lavoratori hanno
contestato la mancanza di chiarezza del bando «rispetto ai
punti qualificanti di quelle linee guida condivise come la clausola
sociale» nonché di «tutti gli elementi che
riguardano le normali relazioni sindacali in ambito lavorativo come,
ad esempio, l'applicazione della contrattazione di primo e secondo
livello a salvaguardia dei livelli reddituali».
Secondo il segretario generale della Uiltrasporti, Marco
Verzari, «le scelte adottate dall'AdSP del Mar Adriatico
Settentrionale per il porto di Venezia rappresentano l'ennesimo
tentativo di scardinare l'attuale equilibrio nel sistema portuale
nazionale». «Premesso che non è certamente nostra
intenzione entrare nel merito della definizione della tariffa che
regola il rapporto tra il fornitore del lavoro temporaneo e le
imprese e i terminal portuali - ha aggiunto Verzari - quanto sta
accadendo nel porto di Venezia non è certamente da ascriversi
ad un problema marginale e/o locale. È invece di fatto un
cavallo di Troia per destabilizzare l'intero sistema portuale e
determinare squilibri economici e sociali con ripercussioni sulle
lavoratrici e i lavoratori e ricadute su investimenti e risorse
imprescindibili per la salute e sicurezza nel lavoro. Per di più,
ciò avviene in presenza di una norma, quale quella
dell'autonomia differenziata, attraverso la quale il Veneto chiede
competenza esclusiva anche su porti e autostrade, avvalorando ancora
di più i rischi sulla destrutturazione del sistema economico
e infrastrutturale dell'intero Paese».
Ricordando che «anche in fasi particolarmente critiche,
quale ad esempio quella vissuta con il Covid, il sistema portuale
italiano ha contribuito in modo determinante a sostenere il Paese,
in virtù della competenza e professionalità delle
lavoratrici e lavoratori e dell'efficace equilibrio garantito dalla
legge 84/94», il segretario generale della Uiltrasporti ha
spiegato che «per questo motivo sosteniamo le motivazioni
rivendicate dai lavoratori portuali del porto di Venezia e riteniamo
che l'AdSP debba rivedere in modo sostanziale quanto stabilito dal
bando, tenendo conto delle osservazioni e delle necessità del
mondo del lavoro».