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PORTI
Il traffico ro-ro e le rotte regionali sempre più importanti per lo sviluppo del porto di Ancona
Presentata una ricerca sulle potenzialità dello scalo marchigiano
Ancona
12 febbraio 2025
Il traffico ro-ro e le rotte regionali diverranno sempre più
importanti per lo sviluppo del porto di Ancona. Queste le
prospettive future di crescita dello scalo portuale dorico
evidenziate ieri nel corso del convegno “Il porto come polo di
sviluppo strategico del territorio: i traffici, le infrastrutture ed
i nuovi driver del futuro” che è stato organizzato
dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Centrale, da Intesa Sanpaolo e dal Centro studi SRM.
Analizzando il Rapporto 2024 sull'Economia Marittima di SRM e
una specifica ricerca svolta sulle potenzialità di sviluppo
del porto di Ancona si evince che l'economia del mare delle Marche
ha un valore di 5,4 miliardi di euro e pesa per il 19% circa
sull'interscambio complessivo di import-export del manifatturiero,
con una crescita del +27% rispetto al 2018 quando il valore era di
4,3 miliardi di euro. Secondo l'approfondimento del Centro studi
SRM, gli scambi commerciali con l'estero via mare della regione si
concentrano per il 26% circa nei rapporti con l'Asia orientale.
Seguono i paesi dell'Europa non-UE e il Nord America. La Francia è
il primo mercato in termini di valore delle merci esportate dai
distretti delle Marche con circa 623 milioni di euro (+11,8% nel
2023 rispetto al 2022) a cui seguono Germania e Stati Uniti.
Cuore dell'analisi SRM sullo scalo dorico è stato il
confronto con un campione di 300 imprese manifatturiere di Marche e
Abruzzo, che importano ed esportano merci via mare. Il 50% del
campione ha indicato Ancona come scalo portuale utilizzato per
l'import via container, il 25% per l'utilizzo nell'export. Le stesse
percentuali riguardano l'utilizzo dello scalo dorico per le attività
ro-ro.
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