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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 12/2005 - DICEMBRE 2005 |
Trasporto marittimo
I commenti dei caricatori del transpacifico sui contratti 2006/07
Il direttore esecutivo del TSA (Accordo Stabilizzazione Transpacifico), Al Pierce, ha dichiarato, in occasione della "Conferenza Navigazione di Linea e Cina 2005", svoltasi a Ningbo il mese scorso, che i vettori marittimi "non sono assolutamente prossimi a recuperare gli investimenti che avevano perduto negli ultimi anni"; ha aggiunto, poi, che c'è ancora una lunga strada da fare.
Alla metà di novembre, ci si aspettava che le reali raccomandazioni della TSA in relazione agli incrementi tariffari per il 2006/07 in ordine alla stagione contrattuale dei traffici transpacifici in direzione est dovessero essere pubblicate entro la fine del mese.
Anche se Pierce non ha fornito alcuna indicazione circa le cifre esatte, è probabile che vengano richiesti notevoli incrementi, dati gli investimenti effettuati per tenere il ritmo della domanda elevata ed alla luce della costosa congestione sperimentata presso i porti della California meridionale la scorsa estate.
Anche se è stata programmata per il 2009 l'immissione di una qualche nuova capacità relativa ai porti della Costa Occidentale USA, le capacità e competenze intermodali non bastano ancora, dal momento che richiedono l'impiego di capitali notevoli.
Sostiene Pierce: "Le ferrovie non andranno in banca per comprare nuovi binari, a meno che non riescano ad ottenere un buon ritorno sugli investimenti. La California ha stanziato 28 miliardi di dollari per progetti di trasporto prioritari, ma solo 2 miliardi di essi sono stati effettivamente erogati. Guardate Yantian: è stato finanziato e completato in due anni! Dobbiamo guardare all'intero scenario dei trasporti, piuttosto che a progetti infrastrutturali isolati.
La redistribuzione dei traffici sulla Costa Orientale USA ha funzionato, ma non come ci sarebbe piaciuto. Il Canale di Panama è pieno, lo stesso accade per i porti della suddetta costa, ed essi non rappresentano un'opzione percorribile quando si tratta di movimentare altre navi. I vettori marittimi hanno bisogno di incrementi tariffari e, piaccia o no, qualcuno dovrà pagarli e sarà il caricatore a farlo".
Successivamente, Cai Jia Xiang, vice presidente della CSA (China Shippers' Association) ha invitato i vettori marittimi a continuare ad intrattenere significative consultazioni con i caricatori al fine di risolvere il persistente conflitto inerente gli oneri di movimentazione terminalistica ed i relativi sovrapprezzi.
Asserisce Cai: "Vettori e caricatori sono fratelli". Ribatte Pierce: "Se non volete pagare l'onere di movimentazione terminalistica, fate in modo che lo facciano i vostri consegnatari. Non è una nostra preoccupazione, noi ci limitiamo a riscuoterlo.
Non sono d'accordo con praticamente quasi tutto è stato detto prima. Non trasferiremo l'onere citato sul trasporto marittimo, perché non ha nulla a che fare con esso. Si tratta dl costo delle operazioni presso il terminal. Esistono un sacco di sovrapprezzi, ve lo concedo, ma mi piacerebbe avere l'opportunità di incontrare la CSA per conto del TSA. Mandatemi un invito, ed io verrò".
(da: Containerisation International, dicembre 2005, pag. 21)
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